Estate, soccorsi più rapidi in Val Trebbia: sperimentazione del 118 sul modello “romagnolo”

Prende il via la sperimentazione estiva per rendere più efficaci i soccorsi e ridurre i tempi di intervento del sistema dell’emergenza e urgenza del 118 nella media e alta Val Trebbia, dal Comune di Travo a quello di Ottone. L’azienda sanitaria di Piacenza testa infatti un nuovo modello per verificare se è ulteriormente possibile migliorare la risposta alla cittadinanza nella stagione turistica, con un mezzo di soccorso infermieristico che sarà mobile lungo l’asse della Statale 45. Un’attività già partita dal primo di luglio: il mezzo mobile ha già gestito sette interventi in Valtrebbia.

Il progetto è stato illustrato nel dettaglio dalla direttrice dell’Ausl di Piacenza Paola Bardasi, affiancata dal direttore Emergenza urgenza Enrica Rossi e dal dirigente delle Professioni sanitarie per l’area dell’Emergenza urgenza Stefano Nani, nel corso di una conferenza stampa nella sede del 118 di via Anguissola, presenti anche Giuseppe Colla presidente della Croce Rossa e Paolo Rebecchi coordinatore di Anpas Piacenza.

Il nuovo regime di soccorsi durerà tre mesi sulla scorta del modello di “assistenza turistica” ispirato a quello della riviera romagnola. Una opportunità resa possibile grazie all’attivazione del Cau di Bobbio, che consentirà un utilizzo diverso del personale e delle due auto infermieristiche già in dotazione. “Vogliamo replicare un sistema di assistenza ai turisti – ha detto Bardasi – e non solo presenti nella Valtrebbia, da Travo in su. Un’auto infermieristica sarà resa mobile sul territorio, mentre l’altra sarà in postazione pronta a intervenire all’ospedale di Bobbio, per assistere i turisti e i cittadini in caso di interventi urgenti: l’obiettivo è fornire una risposta sanitaria entro tempi brevi dalla richiesta. Se la sperimentazione andrà bene, verrà replicata anche in Val d’Arda. Andremo a spiegare il sistema dell’emergenza urgenza ai cittadini, saranno gli stessi specialisti ad illustrare il sistema”.

118 sperimentazione val trebbia Ausl

Stefano Nani, dirigente delle Professioni sanitarie per l’area dell’Emergenza urgenza, ha ricordato che il “sistema del 118 è un sistema inclusivo, dei nostri professionisti e dei volontari Anpas e Croce Rossa. Questa sperimentazione riguarderà la media e alta Valtrebbia, fino a ieri avevamo a disposizione i due mezzi infermieristici con partenza dalla postazione 118 di Bobbio. Grazie a un investimento dell’azienda, con personale aggiuntivo in dotazione dalle 8 alle 20 con il Cau di Bobbio, possiamo utilizzare diversamente i mezzi infermieristici. Una vettura resterà stabile a Bobbio, l’altra la muoveremo lungo la statale 45, creando delle soste in punti già prefissati: a Travo c’è la postazione di Anpas (della Pubblica Valtrebbia, ndr), che può essere un punto di riferimento, così come a Corte Brugnatella e a Ottone ci sono le postazioni della Croce Rossa. L’obiettivo è di migliorare i tempi di risposta, che già sono ottimi proprio in virtù della nostra consolidata collaborazione tra sanitari e volontariato, sui 13 minuti. Se la sperimentazione avrà esito positivo, sarà esportato in altre vallate come la Val d’Arda”.

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Enrica Rossi, direttore Emergenza urgenza dell’Asl, ha aggiunto che “il servizio sanitario pubblico ha sempre come obiettivo il portare tempestivamente i soccorsi. Il tempo di intervento utile per il primo intervento è di 18 minuti, noi siamo a 13 minuti”. Diversi gli amministratori locali della Val Trebbia presenti che hanno voluto commentare il nuovo regime sperimentale:  il sindaco di Travo Roberta Valla ha ringraziato dell’iniziativa e “per quello che già viene fatto. Tutto quello che aiuta le persone lo accolgo con favore”. Il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali ha specificato: “Spero venga replicato negli anni successivi e si possa partire da giugno, perché lungo il Trebbia si sono verificati problemi in occasione dell’arrivo dei primi bagnanti da fuori provincia. Così come un’altra emergenza è rappresentata dai motociclisti. Diamo tranquillità e sicurezza a chi viene a vivere la Val Trebbia, quindi va bene per i turisti, ma anche i residenti devono essere più tranquilli”.

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Dello stesso tenore, anche gli interventi degli altri amministratori presenti: Ivan Usuelli, assessore del Comune di Coli, Anna Mozzi, vice sindaco di Corte Brugnatella, Adele Andreoni, assessore di Cerignale e Federico Beccia, sindaco di Ottone. Condivisa anche la proposta di organizzare momenti di informazione rivolti alla cittadinanza.

Con questo servizio, sottolinea il referente Anpas Paolo Rebecchi si dà “un messaggio forte, non banale che sottolinea l’importanza del volontariato per la Valtrebbia. Piacenza è stata capofila di una serie di interventi in ambito sanitario, pensiamo ad esempio alla defibrillazione precoce”. Il presidente di Croce Rossa Piacenza, Giuseppe Colla aggiunge “siamo a disposizione dell’azienda. Sosteniamo questa iniziativa sia con volontari che con i dipendenti”.

Enrico Lucenti, infermiere del 118. ha spiegato come è stato elaborato il modello che dà il via alla sperimentazione: un complesso incrocio di dati, dall’anagrafica dei residenti dei vari Comuni, allo storico degli interventi, partendo dalle cartografie ed esaminando le peculiarità viabilistiche del territorio. Le chiamate, ricorda Nani, verranno sempre gestire ovviamente a livello centrale, in base alla geolocalizzazione della richiesta di aiuto verrà deciso se far intervenire il mezzo mobile o l’auto infermieristica che resta in dotazione all’ospedale di Bobbio.

“Quello che vogliamo garantire – conclude Bardasi – è l’appropriatezza della risposta sanitaria, garantendo la tempestività dei soccorsi, consapevoli di partire già da ottimi risultati a livello regionale”.

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