Europa Verde “Da Confagricoltura posizioni preoccupanti, il Comune è davvero ambientalista?”

“L’ambientalismo è una battaglia seria e necessaria o un semplice accessorio da campagna elettorale?”. È la domanda che i portavoce di Europa Verde Piacenza Riccardo Bassi e Vanda Campregher rivolgono alla sindaca Katia Tarasconi e all’intera amministrazione comunale di Piacenza, al termine di una nota di risposta ad alcune affermazioni emerse dalla recente assemblea di Confagricoltura Piacenza a Palazzo Gotico. “Europa Verde esprime profonda preoccupazione per le posizioni manifestate all’interno del dibattito sviluppatosi nell’ambito dell’assemblea generale di Confagricoltura tenutasi a Piacenza il 19 luglio scorso”.

“L’affermazione del presidente Gasparini – si legge nella nota – secondo il quale ‘il primato della natura rispetto all’uomo è un passo indietro nello sviluppo della collettività’ già di per sé dà la misura di quanto essa sia lontana dalla realtà. Ogni ‘ambientalista cieco’ – come il presidente ci apostrofa – e ogni persona di buon senso sa bene che non si tratta di una questione di primato della natura sull’uomo ma di equilibrio dell’ecosistema di cui l’uomo fa parte, ergo qualsiasi disallineamento da ciò di origine antropica provoca, come sta provocando sotto gli occhi di tutti, problemi ingenti alle comunità sui territori. E ancora, espressioni assertive come ‘devono lasciarci lavorare, utilizzare l’acqua e produrre’, volte a perorare la richiesta di nuove dighe nelle nostre valli, risultano in sfregio proprio a quello ‘sviluppo della tecnologia’ che, tutt’altro che in contrapposizione con un nuovo umanesimo – ‘decadente’ come lo definisce Gasparini – potrebbe invece giocare un ruolo determinante nell’innovare l’agricoltura del nostro territorio contemperando sviluppo e sostenibilità ambientale per garantire un futuro alle prossime generazioni, obiettivo questo che Europa Verde ritiene prioritario”.

“Infine – dicono ancora Campregher e Bassi – si ricorda che il 17 giugno scorso il Parlamento Europeo ha approvato la Nature Restoration Law – legge sul ripristino della natura – che impone ai Paesi di ‘liberare’ almeno 25mila chilometri di fiumi eliminando dighe e barriere artificiali che compromettono la loro salute e la nostra, di conseguenza. Pare quindi quantomeno anacronistica la costruzione di nuove dighe proprio quando l’Europa, della quale facciamo parte fin dalla sua fondazione, va in tutt’altra direzione e indica un approccio scientifico – tecnologico diverso per l’approvvigionamento dell’acqua per l’agricoltura. A tal riguardo chiediamo alla sindaca e all’amministrazione cittadina tutta una netta presa di posizione: l’ambientalismo è per loro una battaglia seria e necessaria, o un semplice accessorio da campagna elettorale?”.