Export di veicoli in Macedonia, le Dogane scovano imprenditore “sconosciuto al fisco”

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I funzionari del Reparto Antifrode dell’ufficio delle Dogane di Piacenza, nell’ambito delle attività di contrasto all’evasione fiscale e alle esportazioni irregolari, hanno eseguito un intervento specifico nei confronti di una ditta operante nel settore delle esportazioni di veicoli e attrezzature per uso agricolo e stradale. Grazie alla collaborazione con l’autorità doganale della Macedonia del Nord e l’incrocio di dati delle banche dati in uso, è stato individuato un imprenditore con sede a Piacenza e precedenti giudiziari per traffico di stupefacenti e reati contro la fede pubblica, sospettato di violazioni doganali, tributarie ed amministrative.

Sulla base dei controlli eseguiti i funzionari sostengono che “l’imprenditore non ha mai presentato dichiarazioni fiscali né tenuto una contabilità regolare, risultando sconosciuto al fisco”. Nei soli due anni di anni d’imposta 2022 e 2023, è stata contestata una base imponibile di oltre 120mila euro e Iva non versata per oltre 32mila euro, oltre alle imposte sui redditi e le relative sanzioni superiori a 50mila euro. Secondo quanto accertato, l’imprenditore non disponeva di una sede operativa o legale, non era titolare di una casella di posta certificata obbligatoria e non aveva effettuato la dovuta segnalazione certificata di inizio attività (Scia) al Comune di Piacenza. Per tale ragione è stata elevata anche una sanzione amministrativa pari a 5.164 euro.

Infine, in ambito doganale, è stato accertato che l’esportatore non possedeva documenti giustificativi sull’origine preferenziale delle merci dichiarata in fattura, necessari per far beneficiare il cliente macedone dell’esenzione dai dazi. Le irregolarità riscontrate, grazie alla collaborazione tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e le autorità estere, evidenziano l’impegno dell’Amministrazione per la tutela della concorrenza, garantendo equità e rispetto degli accordi internazionali.