Festa dell’aratura a Castelsangiovanni con quaranta trattori d’epoca fotogallery

Abbiamo attivato il canale WhatsApp di PiacenzaSera: per iscriversi e restare sempre aggiornati è sufficiente cliccare qui, oppure andare nella sezione Aggiornamenti della app presente sullo smartphone (su iPhone è nella barra in basso accanto a Chat, Chiamate, Community e Impostazioni mentre su Android è nella sezione superiore dello schermo) e cliccare accanto alla voce Canali il simbolo + per l’opzione “Trova canali”. A questo punto occorre digitare “PiacenzaSera” e poi in alto a destra su iscriviti.

Quaranta trattori d’epoca, dagli anni Trenta alla fine degli anni Ottanta, per una mattina ancora re dei campi. L’azienda agricola di Giorgio Sacchi, associata Confagricoltura Piacenza, a Castelsangiovanni ha ospitato l’ultima, in ordine di tempo, Festa dell’Aratura organizzata dal Gruppo Trattori Antichi Mestieri. Dopo la festa di San Protaso, a metà luglio, e quella in programma a Castellarquato, annullata per la pioggia che ha accompagnato l’estate, si fa tappa in un’altra vallata di Piacenza, per condividere la passione per un pezzo importante di storia italiana.

Tra i pezzi più antichi, tra quelli arrivati in Val Tidone, c’è un Landini Vélite di metà anni Trenta e anche un trattore Fiat 40 Boghetto, andato in produzione tra la fine degli anni Trenta e i primi anni Quaranta. Ma sono circa una quarantina i mezzi messi a disposizione dagli appassionati, che abbracciano idealmente quasi 60 anni di meccanizzazione dell’agricoltura, spiega Claudio Belotti del Gruppo Trattori Antichi Mestieri, già autore di un libro dedicato alla storica casa di produzione Bubba di Santimento.

Non dei semplici cimeli da esposizione: questi trattori hanno dato ancora prova delle loro capacità arando due campi diversi, uno più in pendenza e l’altro in piano. Alla fine della mattinata, visto anche le elevate temperature, meritata pausa conviviale sotto il portico dell’azienda agricola Sacchi, per condividere salame, ciccioli e bere vino genuino, in attesa di un piatto di risotto con la salsiccia e porchetta. Un omaggio anche a tavola della terra piacentina: dopo la fatica, la condivisione di un buon pasto come si faceva una volta.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.