Polo del ferro, venerdì la firma del protocollo d’intesa con il ministro Salvini

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Verrà sottoscritto venerdì 19 luglio alle 16.30 nella sala del consiglio comunale di Palazzo Mercanti a Piacenza il protocollo d’intesa fra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Regione Emilia-Romagna, Comune di Piacenza, Rete ferroviaria italiana SpA e Fs Sistemi Urbani SpA per la rigenerazione urbana e la trasformazione in hub intermodale dell’ambito stazione e per la realizzazione del nuovo hub del Ferro in zona “Le Mose”. Saranno presenti il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, l’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Colla, la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, l’amministratore delegato e direttore generale di Rfi Gianpiero Strisciuglio e l’amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani Umberto Lebruto.

Il progetto di scalo merci di Le Mose al servizio della logistica piacentina, noto come “polo del ferro”, potrebbe spostare da gomma a ferrovia una quota considerevole di merci. Il protocollo d’intesa, che sarà firmato venerdì prossimo, è stato al centro delle commissioni consiliari urbanistica e sviluppo economico convocate a giugno a Palazzo Mercanti. Il protocollo prevede: la costituzione di un tavolo tecnico paritetico per l’attuazione degli obiettivi individuati nel protocollo; l’elaborazione, a cura di Rete Ferroviaria Italiana, di un progetto di fattibilità tecnica ed economica funzionale alla delocalizzazione, in aree del Polo Logistico a Le Mose delle attività merci attualmente insediate nella stazione di Piacenza; lo sviluppo, da parte di FS Sistemi Urbani, di una vision che prevede, nel breve periodo, la creazione di un Hub Intermodale di interscambio in aree adiacenti alla stazione di Piacenza, anche in sinergia con lo sviluppo del progetto “Bus Rapid Transit” (la metropolitana leggera finanziata dal Ministero dei Trasporti) del Comune e, nel medio termine, prevede l’avvio di processi di rigenerazione urbana nelle aree ferroviarie non più funzionali a seguito della delocalizzazione delle attività merci.

Nel protocollo è inoltre prevista, a cura Rfi, la realizzazione di un intervento di riqualificazione della stazione di Piacenza attraverso il restyling del fabbricato viaggiatori e dei due sottopassi oltre alla riconversione di spazi di stazione e al miglioramento dell’accessibilità ferroviaria. Nell’ambito del protocollo sono infine previste alcune cessioni anticipate di piccole porzioni di aree non funzionali all’esercizio ferroviario, quali anticipo delle quote standard delle trasformazioni urbanistiche da individuare attraverso le vision. Nel suo intervento in commissione a giugno scorso, l’assessora all’urbanistica Adriana Fantini ricordò che si trattava di un percorso “che viene da lontano”, e che “anche il percorso del nuovo Pug (Piano urbanistico generale) conferma la realizzazione del polo del ferro nella logica dell’intermodalità”. “Dopo la firma del primo protocollo nel novembre 2019, tutti i soggetti in campo si prendono di nuovo l’impegno a portare avanti la trasformazione delle aree in questione” che si interfaccia con altri due importanti progetti urbani, la nuova metropolitana leggera (trasporto rapido di massa finanziato con fondi ministeriali) e la riqualificazione del lungo, pure al centro di stanziamenti da bandi extracomunali.

Il mese scorso Fantini aveva ricordato che ad oggi “non si sono ancora realizzate le condizioni che permettono al Comune di arrivare all’esproprio delle aree dove insediare i binari merci delocalizzati dalla stazioni”. “C’è la disponibilità di Rfi e sistemi urbani di realizzazione una nuova stazione merci a Le Mose, questa è la novità. In viale S. Ambrogio è prevista la realizzazione di un nuovo hub intermodale per i bus con l’ampliamento dei parcheggi pendolari, la stazione diventerà a due fronti con la realizzazione di nuovi sottopassi. Obiettivo è una intermodalità ferro-gomma che dovrebbe abbattere l’inquinamento e rendere sostenibile il trasporto merci dentro al polo logistico”. Tuttavia, il piano urbanistico che preludeva all’impiego dell’area Granella di Le Mose per il trasferimento dello scalo merci (polo del ferro) non ha compiuto passi avanti in questi anni. Fantini aveva spiegato che i “privati proprietari delle aree dovevano attivarsi e tuttavia l’amministrazione comunale non aveva gli strumenti per imporre le proprie scelte. Oggi invece c’è la disponibilità di Sistemi Urbani e Ferrovie di investire e di intervenire come attori diretti con gli strumenti per arrivare ad ottenere la disponibilità delle aree attraverso il dialogo coi privati, o con gli espropri. Il Comune si deve occupare dell’area lungo viale Sant’Ambrogio, mettendo in gioco anche i finanziamenti del trasporto rapido di massa. Dentro al tavolo tecnico si definirà il cronoprogramma e il confronto anche coi pendolari per definire la trasformazione dell’area e le tempistiche”.

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