Tragedia della teleferica in Valle Anzasca: un indagato per la morte della 41enne piacentina

Una persona risulterebbe indagata per la tragedia avvenuta giovedì a Calasca-Castiglione (nel Verbano-Cusio-Ossola), in Valle Anzasca, nella quale ha perso la vita la 41enne di origini piacentine Margherita Lega, trascinata da una teleferica e precipitata da un’altezza di cento metri: si tratterebbe del manovratore dell’impianto, il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo. Secondo una prima ricostruzione, avrebbe azionato la teleferica senza sapere della presenza della donna, che in quel momento, insieme al marito e ai due figli, stava caricando bagagli ed effetti personali diretti al rifugio dove la famiglia avrebbe trascorso un periodo di vacanza: la teleferica, muovendosi, ha trascinato con sé la 41enne, che ha provato a restare aggrappata al carrello per poi precipitare da un’altezza di un centinaio di metri.

Si ipotizza dunque un mancato coordinamento tra le parti, ma saranno le indagini, coordinate dalla Procura di Verbania, a ricostruire esattamente quanto accaduto. La teleferica è stata posta sotto sequestro. Insegnante originaria del piacentino, Margherita Lega viveva a Fiavè, paese in provincia di Trento: la notizia della tragedia si è subito diffusa anche a Piacenza dove abitano i genitori della donna, entrambi molto conosciuti nel mondo del volontariato e della lotta per i diritti: il papà è Paolo Lega, ex dirigente della Provincia di Piacenza e volontario della sezione locale di Legambiente e in altre realtà attive sul fronte del sociale, così come la mamma, Francesca Molinari, appartenente alle Donne in Nero e ad altre associazioni impegnate nella promozione della pace.