Un “rifugio” per le vittime di violenza nell’edificio confiscato alla mafia, 92mila euro dalla Regione

Un progetto per le donne vittime di violenza domestica: l’obiettivo è quello di realizzare un appartamento-rifugio, dove le donne, con i propri figli, potranno trovare prima accoglienza, in caso di allontanamento dalla propria abitazione a seguito di violenze. L’idea nasce nel Comune di Carpaneto Piacentino. “Circa due anni fa – spiega il sindaco Andrea Arfani – abbiamo avuto notizia che un immobile sul nostro territorio fosse stato confiscato alla criminalità organizzata, e messo a disposizione del Comune per progetti di carattere sociale. Abbiamo allora iniziato un percorso, di concerto con la Prefettura, l’ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la gestione dei Beni Sequestrati e confiscati alla Criminalità organizzata), la nostra Polizia locale, per arrivare ad ottenere la proprietà dell’immobile e realizzare un progetto per il successivo utilizzo, che doveva essere di carattere sociale”.

“Ci siamo allora interrogati sulle esigenze del nostro territorio – prosegue il primo cittadino – e abbiamo visto un dato particolarmente drammatico: spesso accade, anche nella nostra realtà, che a seguito di liti domestiche vi sia l’esigenza per la donna di passare del tempo fuori casa, insieme ai figli, per mettersi al riparo in attesa di poter tornare a casa o di trovare un’altra sistemazione più duratura. Sino ad oggi siamo ricorsi a soluzioni di emergenza (amici, alberghi, strutture su altri territori). Con questo progetto, invece, vogliamo disporre di una soluzione in loco, per garantire alle donne che dovranno utilizzarla di essere più vicine a casa, per potervi ritornare o essere più vicine a chi possa dare loro aiuto. Abbiamo quindi inviato richiesta di finanziamento alla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito dei progetti di cui alla legge regionale 28 ottobre 2016, n. 18 Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili, ottenendo pochi giorni fa l’accettazione della richiesta, per un finanziamento complessivo di 92mila euro”.

“Si tratta di un progetto importante – commenta Arfani – che tocca una particolare sensibilità per emergenze (troppo) spesso taciute, ma che affliggono anche realtà come la nostra e non possono lasciarci indifferenti. Voglio ringraziare la Polizia locale, che ha fornito un supporto molto importante per la candidatura al progetto, e gli Uffici Urbanistica e Lavori Pubblici del nostro Comune che si sono impegnati in urgenza per rispettare i termini stretti per la presentazione della richiesta”. La consigliera comunale delegata alle politiche Socio-sanitarie Maria Luisa Rossi spiega che “avere un alloggio sociale da destinare all’emergenza per donne maltrattate o in difficoltà è sempre stato un nostro desiderio, e ora grazie a un contributo regionale potremo finalmente realizzarlo. Con gli uffici attiveremo un progetto atto a costruire un percorso di fuori uscita dalla violenza e di accompagnamento all’autonomia”.

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