“500mila euro a posto auto, alberi abbattuti: il parcheggio un’opera di pubblica inutilità”

Un’opera di “pubblica inutilità”. Così il consigliere comunale di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi definisce il parcheggio interrato che nascerà sotto Piazza Cittadella. A rendere perplesso il consigliere sono i costi dell’opera, che – a suo dire – arriverebbero a 500mila euro per ogni nuovo posto auto se ai 260 previsti si sottraggono i 50 stalli che verranno ceduti a privati e i 180 che saranno eliminati in superficie, e l’impatto sul verde pubblico, con l’abbattimento di alberi per far posto alle rampe d’accesso al parcheggio.

“È indubbio che si tratti di un progetto anacronistico – afferma Rabuffi in una nota – nato alla fine dello scorso millennio per offrire oltre mille posti auto in centro storico, poi ridotti progressivamente a 768 (nel 2008) e poi a 260 nel contratto del dicembre 2012 (dato oggi confermato). Duecentosessanta posti auto che renderanno, per almeno 540 giorni dalla data di effettivo inizio lavori (art. 8.2 del contratto), Piazza Cittadella ostaggio di un cantiere che potrebbe durare molti anni. I possibili e probabili ritrovamenti archeologici determinerebbero infatti la ‘sospensione obbligata’ dei lavori, così come previsto – nel caso di specie – dall’art. 10.2 del contratto. Ipotesi che rallenterebbe la realizzazione dell’opera, aumentandone naturalmente i costi. Nel frattempo, per quei 260 posti auto, l’importo dell’opera è lievitato di quasi il 50%, passando da circa dieci milioni di euro agli attuali 14,7 milioni. Una stima naturalmente provvisoria, il cui costo aggiuntivo sarà totalmente a carico dei piacentini”.

Secondo Rabuffi, i costi a carico dei piacentini si concretizzerebbero “nell’aumento delle tariffe dei parcheggi a rotazione (stalli blu) pari a 28 centesimi di euro in più ogni ora, al netto dell’adeguamento Istat, una quota aggiuntiva che versiamo già dal primo gennaio 2024 ogni volta che parcheggiamo” e nella “cospicua riduzione, accordata dall’amministrazione comunale al concessionario in sede di addendum contrattuale, dell’introito del ‘canone annuo minimo garantito’ dovuto al Comune di Piacenza per i duemila e 600 parcheggi di superficie (in origine un milione e 200mila euro all’anno): sconto di 540mila euro all’anno per la gestione 2020 e 2021, 400mila euro per il 2022, 350mila euro per il 2023 e 2024 e così via, sino ai 100mila euro per l’anno 2043. Un totale, da qui al 2043, di ben sette milioni e 280mila euro di ‘sconto’. E ancora – prosegue il consigliere di ApP – lo sarà per effetto della cospicua riduzione, accordata sempre dall’amministrazione al concessionario in sede di addendum contrattuale, dell’introito del ‘canone annuo variabile’ dovuto al Comune di Piacenza per i duemila e 600 parcheggi di superficie, che in origine era il 10% della somma eccedente il milione e 200mila euro: una potenziale riduzione quantificabile complessivamente in un milione e 760mila euro. A soffrirne sarà naturalmente il nostro bilancio, di oggi e di domani. Ancora di più pensando che i posti auto del parcheggio interrato effettivamente disponibili ad uso pubblico, in rotazione, saranno solo 210. Infatti, una quota pari a 50 stalli/box verrà ceduta, con cessione superficiaria per 90 anni, ai privati, al prezzo indicativo di 50mila euro cadauno. L’introito previsto, pari a due milioni e 500mila euro, sarà trattenuto direttamente dal concessionario come da articolo 2.2; articolo 4.4; articolo 4.5 del contratto (cessione a terzi). Non solo. I posti auto effettivamente aggiuntivi, generati dall’operazione ‘parcheggio interrato’ saranno in realtà una trentina (o addirittura meno) considerato che si prevede contestualmente di eliminare dalla piazza circa 180 degli attuali posti auto di superficie. Se ne deduce che il costo effettivo di realizzazione di ogni stallo aggiuntivo sarà pari a 500mila euro cadauno. Una cifra esorbitante”.

piazza Cittadella
Piazza Cittadella

Oltre agli aspetti economici, il consigliere è convinto che “l’inutilità e dannosità del parcheggio interrato incide anche su altri aspetti”. “Con la realizzazione del parcheggio interrato – spiega – Piazza Cittadella vedrà infatti l’abbattimento delle ‘storiche’ piantumazioni esistenti, il tutto per far spazio, in orizzontale e in verticale, alle rampe di accesso e di uscita del parcheggio sotterraneo, nonché ai due piani previsti nel sottosuolo. Al posto delle attuali piante si prevedono alberelli in vaso, senza alcuna possibilità di radicare e crescere significativamente. Praticamente bonsai. Piazza Cittadella diventerà un deserto di cemento/asfalto ‘vivacizzato’ dal caotico traffico veicolare nonché dal ‘carosello’ del servizio di trasporto pubblico locale che transiterà. Tutto ciò all’ombra di quel magnifico monumento che è Palazzo Farnese. Un danno incommensurabile per una piazza che, ricordiamolo, è essa stessa monumento. Infine, non possiamo dimenticare le scelte di mobilità sostenibile votate anche dal Comune di Piacenza in più occasioni, le quali offrono, oggi, una visione tesa ad allontanare il traffico veicolare dal centro storico. Esattamente l’opposto di quanto si realizzerà col parcheggio interrato. Ma questa è incoerenza politica, e ormai non ce ne stupiamo più. Mi fermo qui. Tante altre osservazioni potrebbero essere portate all’attenzione dei piacentini – conclude Rabuffi – ma già queste sembrano sufficienti per ‘stroncare’ la presunta utilità di quell’inutile opera pubblica che è il parcheggio interrato di Piazza Cittadella. Per tutto ciò e per quanto è stato portato, da più soggetti, all’attenzione di Procura, Anac, Soprintendenza, Ministero, Commissioni consiliari, Consigli comunali, organi di informazione e cittadini, possiamo solo augurarci (ma appare davvero una chimera) che in “zona Cesarini” il buon senso prevalga e Piazza Cittadella possa essere riqualificata senza bisogno di ‘scavarle la fossa’. Abbellendola e restituendola ai piacentini, nel suo massimo splendore. Diversamente, non potremo che attendere, con mestizia e brama di giustizia, gli eventi. Convinti (o illusi) che, prima o poi, la ‘gatta’ ci lascerà lo ‘zampino’. In quel caso, sarà gioco facile, per noi, ricordare alla ‘gatta zoppicante’ un altro saggio e imperituro proverbio: Chi è causa del suo mal pianga sé stesso”.

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