“Agente preso a calci e pugni da un detenuto alle Novate”. Nuova denuncia del sindacato Uspp

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“Agente preso a calci e pugni, la situazione sta diventando sempre più insostenibile”. E’ la denuncia del segretario USPP Gennaro Narducci, commentando ciò che è accaduto sabato 3 agosto nella Casa circondariale di Piacenza, dove un detenuto si sarebbe scagliato contro un agente aggredendolo con violenza, da quanto appreso solo per il fatto che non gradiva più stare nel reparto di appartenenza e pretendendo in questo modo di essere spostato. Da quello che si è appreso, il detenuto stava andando a fare un colloquio telefonico quando, all’improvviso, si è scagliato contro l’agente con calci e pugni, tanto che quest’ultimo ha dovuto ricorrere alle cure del caso presso il nosocomio cittadino con una prognosi di 10 giorni.

Il sindacalista dopo l’ennesimo episodio torma a sollecitare urgenti provvedimenti. “La situazione sta diventando sempre più insostenibile a causa dell’arrivo di 50 detenuti in un solo mese. Si tratta peraltro di detenuti trasferiti per comportamenti aggressivi ed inviati presso la Casa Circondariale di Piacenza, dove il crescente numero di episodi di violenza e prepotenza da parte dei ristretti nell’istituto piacentino nei confronti degli agenti – sottolinea Narducci – ha superato il limite di sopportazione e la sicurezza è sempre più difficile da mantenere con le attuali risorse”. Sugli episodi violenti accaduti interviene anche il presidente USPP Giuseppe Moretti. “L’escalation vertiginosa del numero dei poliziotti aggrediti per futili motivi preoccupa e non può continuare ad essere ignorata. Occorre mettere in sicurezza il lavoro degli Agenti tutelandone l’incolumità fisica, garantendo loro anche un adeguato sostegno psicologico per lo stress post traumatico nel caso di episodi del genere” dice. “Occorre ripristinare l’autorevolezza dello Stato nelle carceri con provvedimenti urgenti di implementazione delle risorse umane e materiali, soprattutto di difesa, che consentono di ripristinare ordine e legalità a Piacenza come in tutte le carceri della Repubblica”.

Nel preannunciare una visita sui luoghi di lavoro a settembre, Moretti e Narducci esprimono “la massima solidarietà e vicinanza tutte le colleghe ed i colleghi della casa circondariale di Piacenza”, chiedendo infine ai vertici dell’istituto, della Regione e dell’Amministrazione centrale, “misure adeguate ad una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali, per evitare che si ripetano fatti del genere”. Gli stessi rappresentanti USPP fanno appello anche alle autorità politiche regionali e locali ricordando loro che in carcere “non ci sono solo detenuti, ma vi operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni nonostante l’impegno del Governo a stabilizzare il sistema”.

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