“Alloggi Erp, oltre la metà agli stranieri: servono controlli sui patrimoni posseduti all’estero”

“Pochi giorni fa è stata approvata la graduatoria definitiva di assegnazione di alloggi ERP, che vede un numero di domande ammesse pari a 253 su un totale di 470 presentate. Nell’ambito delle 253 domande ammesse, 122 sono state presentate da cittadini italiani e 131 da cittadini stranieri. Le domande ammesse provenienti da cittadini stranieri superano quindi la metà, rappresentando quasi il 52% delle totali”. Questo il riscontro ad un accesso agli atti presentato da Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale.

“E’ un numero elevato – osserva Soresi – considerando, tra l’altro, che nella maggior parte delle altre città italiane ed emiliano-romagnole la percentuale di alloggi ERP assegnati agli stranieri è inferiore. A Ravenna, per esempio, solo il 26% degli alloggi è assegnata a soggetti stranieri. Significa che chi sul territorio ha lavorato e pagato le tasse da più tempo, magari da una vita, è di fatto superato, nella graduatoria, da chi qui vive da molto meno tempo, con conseguente inferiore apporto dal punto di vista fiscale-contributivo. Considerando che la maggioranza delle domande ammesse riguarda cittadini stranieri, ossia coloro che – in casistiche maggiori rispetto agli italiani – potrebbero detenere patrimoni anche all’estero, nella nostra città risulterebbe fondamentale prevedere – tra i documenti necessari ai fini della partecipazione al bando ERP – anche l’autocertificazione inerente eventuali redditi prodotti all’estero e/o beni mobili o immobili posseduti all’estero. Se è vero, infatti, che all’interno dell’’ISEE – necessario ai fini della domanda – è richiesta l’indicazione dei redditi prodotti all’estero nonché beni mobili/immobili posseduti all’estero, l’autocertificazione, proprio perché riguarderebbe esclusivamente i dati afferenti redditi ed immobili esteri e non altri, risulterebbe maggiormente puntuale e comprensibile anche in merito alle conseguenze penali derivanti dall’eventuale falsità del suo contenuto”.

“Purtroppo – continua Soresi – alcuni soggetti potrebbero omettere di indicare redditi prodotti all’estero e/o immobili posseduti all’estero, con ovvie conseguenze sul punteggio ottenuto nella graduatoria. In questo modo la graduatoria risulterebbe falsata. E allora, bene sarebbe richiedere la presentazione di autocertificazione, sia ai cittadini stranieri, sia a quelli italiani (al fine, anche, di non incorrere in eventuale giudizio di illegittimità incostituzionale) nonché predisporre controlli incrociati puntuali e rigorosi sulla documentazione prodotta dai richiedenti e sui dati indicati, anche mediante il supporto della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, come già avviene in altri Comuni italiani”.

La capogruppo ha così depositato un’interrogazione a risposta scritta per domandare all’Amministrazione se dal suo insediamento abbia effettuato controlli – anche mediante Acer – in merito alla veridicità della documentazione depositata da coloro che hanno presentato domanda di assegnazione di alloggi ERP. In caso affermativo, Soresi chiede inoltre di conoscere le modalità con le quali i controlli sono avvenuti, con l’indicazione dei relativi risultati e se sia stato richiesto il supporto della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate. In ipotesi negativa, invece, l’esponente di Fratelli d’Italia chiede se sia intenzione dell’Amministrazione effettuare – anche mediante Acer – controlli in merito alla veridicità della documentazione depositata da coloro che presentano o hanno presentato domanda di assegnazione di alloggi ERP, anche con il supporto della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate. Infine, domanda se sia intenzione dell’Amministrazione prevedere – tra i documenti necessari alla partecipazione al bando ERP – anche l’autocertificazione circa i patrimoni posseduti all’estero.

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