Celiachia, Murelli (Lega) “Esercizi di prodotti senza glutine penalizzati, interrogazione a Ministro”

“Non solo vicinanza, ma supporto concreto alle attività commerciali che vendono alimenti senza glutine, essenziali per i celiaci, che affrontano ogni giorno troppe difficoltà in termini di Iva e di tempi di pagamento pur offrendo un importante servizio alla società. Rispetto ai prodotti tradizionali di consumo generale, quali pasta, farina, pane, quelli per celiaci hanno una tassazione maggiore”. Così la senatrice piacentina Elena Murelli, capogruppo Lega in commissione Salute a Palazzo Madama.

“Non solo, questi esercizi riscontrano problematiche anche sulla rimborsabilità dell’Iva – ha proseguito – o addirittura viene chiesto uno sconto in fattura. Risulta anche che tra regione e regione vi siano forti differenze in termini di modalità di rimborso e soprattutto di tempistiche dello stesso: i rivenditori di prodotti per celiaci molte volte si trovano a dovere attendere mesi e mesi prima di essere soddisfatti nel loro diritto al rimborso da parte delle Aziende Sanitarie, in quanto risulta che le ASL abbiano la facoltà di accettare o meno le fatture e dilazionano i tempi di pagamento arrivando anche a 120 giorni che certamente rappresenta un lasso di tempo inaccettabile per un piccolo rivenditore. Ho quindi presentato un’interrogazione al ministro della Salute poiché è opportuno e urgente procedere a una ricognizione del sistema di funzionamento dell’erogazione e di spesa dei buoni per l’acquisto dei prodotti senza glutine a favore delle persone affette da celiachia, e del relativo sistema di sconto in fattura per l’acquisto dei medesimi prodotti. In particolare tenendo in considerazione gli aspetti economici delle fatture di rimborso, soprattutto in ordine alle modalità e alle tempistiche di rimborso, e l’aderenza del risarcimento con i prodotti che sono indicati all’interno del registro nazionale degli alimenti”.

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