Ospedale di Piacenza, Tagliaferri (FdI) “Ritardi con il cambio d’area e la partnership pubblico privato”

“Spesso si dice che il tempo è galantuomo e soprattutto in questo caso bisogna sottolineare con grande amarezza che mai proverbio è stato più azzeccato. Peccato che a rimetterci è solo la salute dei piacentini”.

Questo il commento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia sul nuovo ospedale di Piacenza, vicenda tornata all’attenzione delle cronache dopo un atto ispettivo del M5S che “in vista della costituzione del prossimo campo larghissimo del centrosinistra – spiega Tagliaferri – evidentemente ha deciso di battere un colpo allo scopo di alzare il prezzo per la sua alleanza con quel Pd che sta giocando sulla salute dei piacentini”.

Più che evidenti le incongruenze a cui fa riferimento l’esponente di Fratelli d’Italia sulla vicenda del nuovo ospedale di Piacenza: “innanzitutto – spiega ancora Tagliaferri – va sottolineata l’inversione a U del Partito Democratico che, nel crac più totale della sanità regionale, nel 2019 aveva siglato un protocollo d’intenti per la realizzazione di un nosocomio interamente basato su risorse pubbliche. Inizialmente si sarebbe dovuto trattare di una struttura all’avanguardia con pista da elisoccorso e innovativi elementi di attenzione all’utenza e al personale sanitario. Peccato che nel frattempo l’amministrazione Tarasconi abbia voluto designare inspiegabilmente un’altra area rispetto a quanto previsto. Il cambio di area imposto, a scapito dell’iter già intrapreso in modo proficuo dalla precedente giunta Barbieri, ha comportato una notevole perdita di tempo. Dopo due anni di mandato del centrosinistra a Palazzo Mercanti, non si è ancora provveduto alla configurazione e all’acquisizione definitiva dell’area 5. Anzi, la recente conferenza dei servizi ha fatto emergere la necessità di ulteriore documentazione tecnica, rallentando ulteriormente il processo. L’iter sembra quindi bloccato, a causa della precisa volontà dell’amministrazione Tarasconi di cancellare quanto realizzato dal centrodestra nei cinque anni precedenti. Non a caso, nella sua conferenza stampa di addio, l’ex presidente Bonaccini ha dichiarato la speranza che il suo successore tagli il nastro, e non affatto una certezza, nonostante le innumerevoli promesse.

Nonostante i proclami, le assicurazioni, le facce e dichiarazioni di circostanza, i fatti parlano chiaramente e raccontano di un centrosinistra che evidentemente considera le aspirazioni di sanità dei piacentini in maniera meno importante rispetto alle analoghe aspettative dei bolognesi, modenesi, parmigiani o dei romagnoli.

“Tutto d’un tratto – conclude Giancarlo Tagliaferri – il centrosinistra ha scoperto di non avere le risorse per realizzare quanto pomposamente era stato annunciato e senza alcuna vergogna ha annunciato un progetto di partenariato pubblico-privato che richiede risorse per 160 milioni da aggiungere a quelle pubbliche senza le quali l’ospedale non verrà mai realizzato e che devono aggiungersi al costo totale dell’eliporto che, per un errore-orrore della giunta Tarasconi, non può essere realizzato nell’area designata. Stupirsi ora per l’intervento dei privati è penoso se non ridicolo. Di più, va sottolineato come il centrosinistra emiliano-romagnolo, che tanto proclama di voler difendere la sanità pubblica, sta in realtà affidando circa la metà della realizzazione di un’opera cruciale come il nuovo ospedale di Piacenza in capo alle risorse di un privato, che sarà prossimamente individuato. Un nosocomio di interesse provinciale, e non solo, dovrebbe essere sostenuto da un investimento pubblico, senza l’intervento di fondi privati. La difesa della sanità pubblica, quindi, funziona solo a parole? Nell’attendere quanto prima le scuse di Bonaccini, Donini, Tarasconi e di tutto il centrosinistra (inclusi gli alleati grillini) rilevo con infinita rabbia e amarezza che per qualcuno la salute dei piacentini era e rimane un tema di secondaria importanza. Anche di questo ci si dovrà ricordare nelle prossime elezioni regionali”.