Poesia, riapre i battenti il concorso Valtidoncello

“PREMIO VALTIDONCELLO” XXXVI Edizione – Il concorso di poesia Valtidoncello riapre i battenti alla 36esima edizione della rassegna, sempre fiduciosi che la conca di colline intorno a Pecorara diventi ogni anno la culla della poesia, così come è avvenuto in questi decenni in cui la manifestazione non ha mai chiuso le porte ai poeti. La competizione letteraria non intende perdere un colpo, anzi, in questa edizione ha tutti i numeri per essere particolarmente ricca di adesioni e di persone che avranno il piacere di riunirsi in nome della poesia. Oltre alle liriche, sono attesi anche gli autori in numero sempre maggiore, per offrire una maggiore partecipazione, in una dimensione paesaggistica e ambientale che ispira la scrittura in versi. La manifestazione è promossa ed organizzata dalla Pro Loco di Pecorara, in collaborazione con il Comune di Alta Val Tidone ed il patrocinio della Banca di Piacenza, che è sempre stata al fianco dell’iniziativa nel suo lungo cammino.

Adulti e ragazzi fino a 16 anni compiuti potranno, nelle rispettive sezioni a loro riservate, concorrere alla competizione letteraria, che dalla sua nascita ad oggi si svolge in Alta Val Tidone, a Pecorara, la perla verde della valle del Tidoncello, immersa nel naturale piacere di una cornice di alta collina e montagna, dove si rincorrono le onde dei boschi. La manifestazione e la stessa cerimonia di premiazione, presentata dal prof. Francesco Letizia, si svolgeranno domenica 8 settembre, dalle ore 15, nel campo giochi comunale “Giuseppe Luppini” di Pecorara e, in caso di maltempo, nel teatrino parrocchiale.

Quando si parla del Premio Valtidoncello la comunità locale ricorda Gianluigi Pizzi, scomparso tre anni fa e tra i fondatori della rassegna letteraria. Del Premio Valtidoncello, Pizzi è stato prezioso e diligente segretario per anni, legato alla sua terra e ai tanti che l’hanno conosciuto e stimato. Questo piccolo ma estremamente significativo patrimonio in rima, che ha portato Pecorara ad esprimere un singolare e fortunato amore di poesia, delinea una continuità che non smette di riscuotere un meritato successo. Fra i dieci componimenti finalisti, oltre al vincitore, sarà selezionata anche un’altra opera, che riceverà il premio speciale, dedicato alla memoria di Gianluigi Pizzi.

Le poesie dovranno essere inviate entro e non oltre VENERDI’ 23 AGOSTO, senza che gli autori debbano pagare alcuna tassa di iscrizione o di lettura. Un massimo di due composizioni, in italiano, inedite e scritte al computer, potranno essere inviate alla segreteria del concorso, presso il Comune Alta Valtidone, mail: msavini@comunealtavaltidone.pc.it oppure gcorniola@comunealtavaltidone.pc.it, oppure alla Pro Loco di Pecorara, Presidente Cristina Mussetti – Via Veneto 2/A, Loc. Pecorara – 29031 Alta Val Tidone (Pc). Tra i lavori pervenuti, verranno selezionati, nella sezione adulti, i dieci giudicati migliori. Nella manifestazione conclusiva di settembre, di fronte al pubblico e alla giuria verranno presentati e letti, volendo anche dagli stessi autori, e valutati in diretta dalla commissione giudicatrice. In questa rosa delle dieci poesie finaliste, sarà scelta quella vincitrice e premiata col trofeo “Valtidoncello”, mentre un’altra poesia delle dieci finaliste riceverà il premio dedicato a Gianluigi Pizzi. Un riconoscimento, a pari merito, sarà consegnato agli altri otto finalisti. Lo scorso anno, l’ambito riconoscimento del Valtidoncello è stato assegnato, con l’opera “Antìtesi”, a Gianfranco Marinoni, mentre il Premio Gianluigi Pizzi è stato attribuito a Chiara Riva, autore della lirica “Le cose per cui”. Rito più semplice per la sezione giovani intitolata ad Andrea Di Muzio, che prevede la lettura e la consegna di diplomi a pari merito agli autori dei cinque componimenti che saranno ritenuti maggiormente meritevoli.

Nella valle del Tidoncello, il premio rappresenta “l’abbraccio e il bacio tra l’estate e la poesia”, come sottolinea lo scrittore Umberto Fava, presidente della giuria dalla prima edizione. Fava evidenzia che “il raduno di fine estate a Pecorara non deve essere una macchina distributrice di diplomi, ma un momento che rinfocoli l’attenzione e il desiderio di lettura verso la poesia”.

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