Valorizzazione del dialetto, contributo alla Familia Piasinteina dalla Regione

Salvaguardia e valorizzazioni delle lingue locali: la Regione finanzia venti progetti per il 2024 con 100 mila euro. L’assessore Felicori: “I dialetti fanno parte del patrimonio storico, civile e culturale regionale”. Si va dalle raccolte di testimonianze sonore dei parlanti più anziani in dialogo con i più giovani ai corsi di dialetto nelle scuole e nelle biblioteche, fino alla promozione della tradizione canora dialettale e alla pubblicazione di video, podcast, volumi. Finanziata (con 5mila 600 euro) anche la rassegna dialettale Tal dig in piasintein della Famiglia Piasinteina.

Studi e ricerche sui dialetti locali, seminari, convegni e corsi di aggiornamento realizzati anche in collaborazione con università, centri di ricerca, associazioni culturali ed esperti. Sono venti le iniziative finanziate dalla Regione Emilia-Romagna con un bando per la salvaguardia e la valorizzazione delle lingue locali. La Giunta regionale ha valutato 44 progetti pervenuti, selezionandone venti che riceveranno complessivamente 100 mila euro.

“I dialetti sono da considerare delle vere e proprie lingue locali che fanno parte del patrimonio storico, civile e culturale regionale- spiega l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori-. Vogliamo salvaguardarli con progetti che coinvolgano anche i giovani, che nello scambio con gli anziani possono assorbire, oltre a una parlata antica, anche la memoria di una identità profonda. Occorre un impegno collettivo di comuni, istituti e associazioni culturali per salvaguardare i dialetti, con le loro mille sfumature, registrando le testimonianze degli anziani, che diventano anche preziose per i loro contenuti di memoria. E’ un impegno urgente. Così come spetta alle istituzioni organizzare in modo sempre più aggiornato tutti i materiali raccolti e renderli disponibili in rete”.

Il bando prevedeva come destinatari dei contributi Comuni, Unioni comunali, Province e Città metropolitana, associazioni culturali e organizzazioni con sede in Emilia-Romagna iscritte al Registro unico nazionale del Terzo Settore e altri soggetti che senza scopo di lucro perseguano nel territorio scopi di natura culturale. I progetti, finanziati dalla Regione riguardano filoni di attività molto vari: dalle raccolte di testimonianze sonore dei parlanti più anziani in dialogo con i più giovani ai corsi di dialetto nelle scuole e nelle biblioteche, dalla promozione della tradizione canora dialettale alla trasposizione della musica folk americana in lingua locale, fino alla pubblicazione di video, podcast, volumi su carta e contenuti su web. Per quanto riguarda la titolarità dei soggetti ammessi al finanziamento 11 richieste provengono da associazioni, fondazioni e istituzioni senza fini di lucro, 5 da Comuni e Unioni, 4 da soggetti privati senza fini di lucro. La suddivisione territoriale delle provenienze vede in testa la provincia di Bologna (con 5 richieste), seguita da quelle di Rimini (4 richieste); Parma e Ravenna (3 richieste ciascuna); Ferrara e Reggio Emilia (2 richieste); Piacenza (1 richiesta). I contributi, concessi in misura non superiore all’80 per cento dell’importo delle spese ritenute ammissibili, non possono comunque essere superiori a 8 mila euro. On line la graduatoria completa, con l’indicazione dei progetti vincitori e dei contributi assegnati. (Barbara Musiani)

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