“Non più una piscina ma un nuovo impianto sportivo alla Raffalda”

La piscina Raffalda a Piacenza verrà dismessa e trasformata in un altro impianto di natura sportiva, non appena verrà completato l’intervento di riqualificazione del Polisportivo Franzanti. E’ quanto emerso nel corso della seduta congiunta delle commissioni consiliari 1 e 2 (affari istituzionali e urbanistica) a Palazzo Mercanti, che hanno votato (a maggioranza, mentre le opposizioni hanno espresso parere contrario) a favore del cosiddetto “interesse pubblico” nei confronti del progetto di nuovo Polisportivo. Si tratta di un piano articolato, del valore di poco meno di 25 milioni di euro (all’esame del consiglio comunale lunedì 16 settembre), che trasformerà il complesso a fianco dello stadio Garilli in un moderno centro polifunzionale, dove sport e altre attività connesse coesisteranno. L’amministrazione comunale, con la relazione dell’assessore allo sport Mario Dadati, ha illustrato la proposta presentata da Glaukos, società di San Martino Buon Albergo (Verona) dell’ex campione di nuoto Fabrizio Rampazzo, attraverso la formula “mista” del partenariato pubblico-privato che concede la gestione degli impianti per 30 anni a fronte dei lavori di ristrutturazione. L’investimento economico è diviso sostanzialmente a metà tra ente pubblico (il 49 % del totale) e privato (51 %).

Nella sua relazione in commissione l’assessore allo sport Mario Dadati ha illustrato la proposta di riqualificazione del centro Franzanti, sottolineando la precarietà e gli elevati costi di gestione della struttura attuale: “Il Polisportivo oggi è in uno stato di degrado generalizzato, che richiederebbe una manutenzione straordinaria; ogni anno riceve un contributo annuale di di 179mila euro, più una quota di risorse per la manutenzione di circa 90mila euro. Nel 2023 sono stati spesi 309mila euro”. “Un luogo che oggi non risponde interamente alle esigenze del sistema sportivo piacentino, – ha aggiunto – mentre l’obiettivo del progetto è quello di riportare il Franzanti ad essere un punto di riferimento dell’attività sportiva con una piena integrazione nel contesto urbano e sociale”. “Nel progetto di Glaukos sono previste – ha specificato – attività complementari da affiancare a quelle sportive nella direzione di aggiungere intrattenimento e servizi per la comunità”. “L’amministrazione comunale, avendo sempre come riferimento l’interesse pubblico, presterà attenzione – ha aggiunto – nella realizzazione del progetto al tema della sostenibilità, al contenimento del consumo di suolo, al corredo di verde, alla rigenerazione degli edifici esistenti, all’accessibilità e all’inclusione nella fruizione, e al coinvolgimento delle associazioni sportive nella gestione dei nuovi impianti”.

commissione polisportivo

“I proponenti del progetto – ha proseguito Dadati – hanno presentato all’amministrazione due alternative, la prima opzione – ritenuta più vantaggiosa – presuppone la completa riqualificazione del complesso del Polisportivo, superando la separazione dell’area estiva da quella invernale, la demolizione di alcuni edifici esistenti ammalorati, la riorganizzazione degli impianti e una serie di nuove costruzioni comprese due nuove piscine coperte da realizzare ex novo e un completo rinnovamento della piscina olimpionica da 50 metri, che verrà provvista di un ponte mobile per lo sdoppiamento e di una copertura pressostatica che ne consentirà la fruizione invernale. Nel progetto c’è inoltre un nuovo asilo nido e una nuova palestra di ginnastica artistica. I tempi previsti per la realizzazione sono di 8 mesi e mezzo di progettazione e 24 mesi per i lavori”. Dal punto di vista ambientale, l’assessore ha sottolineato l’incremento previsto della superficie verde complessiva. Dadati ha poi spiegato le ragioni dell’interesse pubblico dell’opera: “Una riqualificazione che consente di migliorare le strutture a disposizione delle varie discipline sportive e introdurre nuovi servizi, così il Polisportivo potrebbe diventare un centro di avanguardia per le discipline acquatiche, accrescendo anche il ranking delle associazioni e società, migliorando lo spazio per il pubblico, gli standard della sicurezza e abbattendo le barriere architettoniche”.

“Il piano economico finanziario della proposta – è stato evidenziato da Dadati – vede il finanziamento complessivo di 24,6 milioni, con un esborso del 51% per l’investitore privato e 49% per il pubblico, somma coperta grazie a finanziamenti a fondo perduto per 1,5 milioni di euro, più un canone da versare dal 20esimo al 30esimo anno da parte del concessionario con una quota di 150mila euro l’anno, il resto delle risorse verranno fornite al Comune attraverso un finanziamento del Credito Sportivo”.

Le minoranze hanno contestato lo scarso tempo a disposizione per esaminare una pratica complessa; critiche anche in relazione alla durata delle commissioni congiunte, convocate dalle 18 alle 19. Nella discussione Luigi Rabuffi (Alternativa per Piacenza) ha chiesto perchè il Comune abbia accettato di finanziare il 49% dell’opera e non una quota minore, “visto che il partenariato pubblico privato permette di modulare l’investimento pubblico”. Dadati ha replicato che la proposta presa in considerazione “è la più conveniente per il Comune di Piacenza, sicuramente meno onerosa rispetto al sistema di gestione attuale, inoltre il Comune con questo regime viene sollevato dal rischio imprenditoriale; il piano economico è stato realizzato sulla scorta delle tariffe attuali, eventuali modifiche devono essere approvate dal consiglio comunale”.

La capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi ha chiesto se l’amministrazione esclude la chiusura della piscina Raffalda. L’assessore ha chiarito che “la piscina Raffalda verrà mantenuta fino alla conclusione della riqualificazione del Franzanti, successivamente nella sua sede resterà un impianto sportivo, ma non una piscina. Sarà disposizione per rispondere ad alcune delle esigenze storiche delle società del territorio. Nel complesso con il nuovo Polisportivo aumenteranno del 50% gli spazi acqua attuali. Quanto alla copertura della piscina olimpionica, sarà di ultima generazione a più strati compatibile con i costi di gestione del proponente”. Dadati ha spiegato che una volta approvato l’interesse pubblico relativo alla proposta, il Comune avrà comunque novanta giorni di tempo per presentare osservazioni e modifiche al progetto che non alterino il piano economico finanziario complessivo.

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