Piazza Cittadella, Saccardi “Fermiamoci e rivediamo almeno il progetto”

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Cittadella opportunità da non sprecare, lo afferma l’ex consigliere comunale Mauro Saccardi nell’intervento che segue nel quale chiede una revisione del progetto di riqualificazione per integrarlo meglio nel contesto. Ecco il testo:

Da circa 20 anni si parla di Piazza Cittadella e dei parcheggi nell’area nord della città. E’ un fatto che la scarsità di parcheggi in quell’ area, sia ormai cronica e direi ancor più esasperata dal fatto che molti servizi sanitari siano stati trasferiti dall’Ospedale a Piazzale Milano: (vedi ad esempio i servizi per i diabetici … persone che faticano a deambulare costrette a lunghe ricerche per parcheggiare). Allora si parlava di un parcheggio sotterraneo di mille posti auto, cosa che allora avrebbe avuto un senso e forse risolto definitivamente il problema ma in questi anni le cose sono radicalmente cambiate: in primis il parcheggio si è ridotto a poco più di duecento posti auto e i costi sono enormemente lievitati (14,500 milioni di Euro) e soprattutto, si sono presentate diverse opportunità alternative (almeno quattro).

Nella mia idea, già espressa un quinquennio fa, figurava una nuova Piazza, che vedeva l’attuale biglietteria trasformata in una vetrina per le specialità piacentine, dando così al turista la possibilità, dopo la visita ai musei farnesiani, di portasi a casa alcune delle nostre prelibatezze tipiche. Questa soluzione poteva sicuramente trovare condivisione tra gli attuali gestori del mercatino di piazza Casali, che avrebbero volentieri traslocato nella nuova area, più spaziosa e confortevole di quella a loro destinata (ex scuderia). Piazza Casali sarebbe cosi stata liberata e utilizzata anche come parcheggio, salvando di fatto gli alberi e la vicina scuderia, prossimo scempio urbanistico. Si dice che non è più possibile fermarsi, si parla di penali, ma perché non lo si è spiegato ai cittadini, prima della consegna del cantiere, se la società incaricata ha ottemperato a tutti gli impegni finanziari? Perché non si è detto se la società ha risolto il contenzioso fiscale con l’amministrazione? Non parliamo certo di pochi euro, ma di cifre molto consistenti. Questo è molto grave, anche perché recentemente, sono state prontamente revocate delle autorizzazioni per l’uso del plateatico, ad attività commerciali che, per motivi documentabili, non hanno potuto ottemperare al pagamento del tributo di poche centinaia di euro, nei tempi prestabiliti. Quindi due pesi e due misure, forti con i deboli e deboli con i forti.

Ora, è volontà di questa amministrazione chiudere finalmente, la vicenda Cittadella, rimasta per troppi anni nei polverosi cassetti comunali, ma essa si dimostra sorda e poco lungimirante nel portare avanti un progetto obsoleto che non regalerà alla città una nuova piazza con funzioni aggregative quale potrebbe essere sanza il taglio delle piante, senza la demolizione e senza lo scavo.
Ora siamo al punto di cominciare i lavori che si dovrebbero concludere in diciotto mesi, salvo sorprese, che non saranno proprio sorprese: già dai carotaggi effettuati (a nostre spese) più di un decennio fa, dall’allora assessore Brambati, era emerso che nel sottosuolo sono sicuramente presenti reperti storici e la vera scoperta sarà quella di constatarne la consistenza e la valenza qualitativa e di conservazione. Non ci si vuole fermare a riflettere se un operazione del genere possa ancora essere o meno di pubblica utilità, se l’affidabilità sia regolarmente garantita dalle fidejussioni, se il gioco valga la candela, o se nella peggiore delle ipotesi per salvare la piazza valga la pena di pagare questa benedetta penale per liberarci da ogni vincolo! Allora, rivediamo almeno il progetto, perché così come previsto ridurrebbe la piazza a una piattaforma inospitale, surriscaldata dal sole e destinata esclusivamente alla circolazione e al parcheggio degli autobus in superficie e al ricovero delle automobili nel sottosuolo, peggiorando ulteriormente il fondamentale canale visivo che dovrebbe collegare (anche pedonalmente) piazza Cavalli con il Farnese.

Ad ogni modo un progetto di questa importanza e portata non può essere fine a se stesso e cercare solo di risolvere il problema di 200 auto circa, ma deve tecnicamente “Parlare e confrontarsi” con tutta la città, ovvero essere parte di un’idea di pianificazione complessiva che metta in relazione le parti principali della città ed in particolare con Palazzo Farnese con San Sisto con il Carmine e la piazzetta antistante, con le Benedettine e Palazzo Madama, recuperando il fondamentale mancato collegamento con Piazza Cavalli, creando appunto i percorsi ed i canali visivi necessari per il corretto funzionamento e la valorizzazione della città stessa.