“Una città da ringiovanire che mantenga una vocazione industriale”

Non solo piazza Cittadella, per fortuna durante la serata confronto alla Festa Dem del Pd di Piacenza con la giunta comunale, si sono toccati altri temi cercando di guardare al futuro della nostra città. Nel suo intervento, Paola De Micheli, parlamentare e consigliere comunale del Partito Democratico ha sottolineato l’importanza del nuovo Pug, il piano urbanistico generale in via di costruzione, per inquadrare il destino del nostro territorio. “Se piazza Cittadella è la punta dell’iceberg, allora il Pug è il vero iceberg”. Una battuta, quella di De Micheli, che rivela l’importanza del provvedimento urbanistico che la giunta comunale sta ancora definendo dopo un lungo iter consultivo e di analisi dei bisogni della città. Nel giro di poche settimane la giunta dovrebbe “assumere” la prima bozza del piano per poi sottoporlo alle osservazioni e alle richieste di modifica.

“Non esiste la vera democrazia – ha rimarcato la deputata dem – se alla fine non arriva a una decisione. Se la destra ha perso nella nostra città è perchè le persone hanno percepito che non è stata in grado di chiudere il ciclo della democrazia, il che avviene quando non si prendono decisioni”. “Ieri sono stata in Sicilia – ha aggiunto – per compiere un giro nei cantieri che ho finanziato da Ministra, ecco vedere quelle opere che prendono forma dopo un lungo, a volte lunghissimo e ritardato, processo democratico, mi ha fatto riflettere. Decidere allora comporta una responsabilità morale. Vale anche per noi piacentini, dobbiamo capire se vogliamo continuare conservare in maniera immobile il nostro status, o se vogliamo prendere la via del cambiamento, della transizione dell’abitare, del produrre, del muoverci”. “La scelta allora è anche culturale, non solo politica, e questa amministrazione ha dato un’indicazione nella direzione del cambiamento e del fare. Il Pug sarà la vera cartina di tornasole di questa strategia, e la discussione anche tra di noi è ancora aperta”.

“Credo tuttavia – ha proseguito – che Piacenza debba continuare a essere una città industriale, perchè vogliamo attrarre imprese ma non solo, anche e soprattutto competenze, giovani, saperi, conoscenza universitaria. Ma abbiamo bisogno anche di altro, Piacenza deve ringiovanire, abbiamo bisogno di famiglie che fanno figli, e diventare una città accogliente. Non credo che Piacenza possa fare un salto di qualità senza questi due elementi: più giovani e il mantenimento di una vocazione industriale. Il tema ambientale allora è trasversale in questa visione: l’ambiente si salva attraverso azioni complesse che investono diversi progetti dentro un’idea di sviluppo sostenibile”. E poi la conclusione: “Ho visto lavorare in questi anni giunta e sindaco, e posso dire che noi questa occasione non la perderemo, contro il tuca gnint di chi ci ha preceduto”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.