Jazz Fest, applausi per Beppe Servillo e le canzoni di Celentano foto

Con una versione sax e tromba di “24mila baci” si è aperta ufficialmente la nona edizione del Piacenza Jazz Fest. Ad inaugurare il festival è stato Beppe Servillo con lo spettacolo “Memorie di Adriano - Canzoni del Clan di Adriano Celentano”, ieri sera sul palco dello spazio “Le Rotative”.

Con una versione sax e tromba di “24mila baci” si è aperta ufficialmente la nona edizione del Piacenza Jazz Fest. Ad inaugurare il festival è stato Beppe Servillo con lo spettacolo “Memorie di Adriano – Canzoni del Clan di Adriano Celentano”, ieri sera sul palco dello spazio “Le Rotative”. Insieme all’ex leader degli Avion Travel un ensemble d’eccezione: Peppe Servillo (voce), Javier Girotto (sax), Fabrizio Bosso (tromba), Rita Marcotulli (pianoforte), Furio Di Castri (contrabbasso) e Mattia Barbieri (batteria).

Un concerto imprevedibile, jazz e melodico allo stesso tempo, ironico e romantico. Servillo prende i brani storici del Clan Celentano e li stropiccia, allungandoli a piacimento con assoli di tromba e di sex, per poi riportarli all’arrangiamento originale esaltandone la melodia. In canzoni come “Una carezza in un pugno”, “Storia d’amore”, “Azzurro”, “Stai lontana da me”, “Sotto le lenzuola”, “Ragazzo della via Gluck”, i fiati si rincorrono, dialogano, accompagnati dai dolci suoni del piano e del contrabbasso. Su tutti la voce di Servillo, bravissimo ad interpretare i testi del Molleggiato e del suo Clan, e la tromba dell’acclamato Fabrizio Bosso. Tante le ovazioni e gli applausi per un concerto mai banale e sempre pronto a stupire e coinvolgere il numeroso pubblico presente alla Rotative.

Servillo e Di Castri non sono nuovi a progetti del genere. Prima di “Memorie di Adriano” hanno infatti portato in tutta Europa le esperienze musicali di due fondamentali artisti della musica popolare del dopoguerra: Frank Zappa e Domenico Modugno. Con Celentano invece non si parla solo di musica: le sue canzoni sono il simbolo di un periodo di grandi trasformazioni culturali e sociali. Celentano ha coltivato un terreno compositivo ampio e fertile, manifestando sempre un profondo senso di impegno civile, a volte anche in modi un po’ criptici. All’interno del suo Clan si muovevano personaggi come Don Backy e Ricky Gianco e con loro muoveva i primi passi quello che sarebbe diventato uno dei più incredibili artisti della musica in Italia, Demetrio Stratos. A questi aspetti mancava solo jazz e grazie a Servillo e il suo quintetto le canzoni possono ora rivivere sotto un nuove veste.

“Piacenza Jazz Fest” proseguirà giovedì 1° marzo, al Cinema “Iris” di Piacenza, con la performance multimediale Azzali – Cella – Sereno – Mezzadri “Koyaanisqatsi – Life out of balance”, in programma alle ore 21.15 e organizzata in collaborazione con “Concorto Film Festival”.

Scaletta del concerto

Dal repertorio di Adriano Celentano:
Ventiquattromila baci
Una carezza in un pugno
Storia d’amore
Pregherò
Una storia come questa
Il problema più importante
Canzone
Sotto le lenzuola
Il ragazzo della Via Gluck
Stai lontana da me
Azzurro
L’albero di trenta piani

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