Mobilitazione a Roma della Coldiretti: l’assessore Pozzi sul palco

“L’imitazione del made in Italy produce ogni anno un danno all’Italia di 60 miliardi di euro. Non possiamo accettare i falsi di Stato e continuare a chiedere sacrifici al mondo agricolo, tra gli aggravi dell’imposta Imu e il drastico ridimensionamento degli aiuti comunitari con la nuova Pac”: lo ha detto questa mattina l’assessore provinciale all’Agricoltura Filippo Pozzi, prendendo la parola dal palco di Roma, alla mobilitazione Coldiretti, prima dell’intervento del presidente nazionale dell’associazione Sergio Marini.

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“L’imitazione del made in Italy produce ogni anno un danno all’Italia di 60 miliardi di euro. Non possiamo accettare i falsi di Stato e continuare a chiedere sacrifici al mondo agricolo, tra gli aggravi dell’imposta Imu e il drastico ridimensionamento degli aiuti comunitari con la nuova Pac”: lo ha detto questa mattina l’assessore provinciale all’Agricoltura Filippo Pozzi, prendendo la parola dal palco di Roma, alla mobilitazione Coldiretti, prima dell’intervento del presidente nazionale dell’associazione Sergio Marini. Alla manifestazione erano presenti, oltre ai vertici locali Coldiretti, tanti amministratori territoriali piacentini, dei Comuni di: Gropparello, Pecorara, Villanova, Cortemaggiore, Ferriere, Agazzano, Piozzano, Rottofreno, Morfasso, Vernasca, Lugagnano. Ad oggi sono circa 40 i comuni che hanno già deliberato a favore della mobilitazione Coldiretti contro i falsi di Stato, oltre a: amministrazione provinciale, Camera di commercio, Comunità Montana Valli Nure e Arda, Unione dei Comuni Valtidone, Consorzi di Tutela vini e salumi e associazioni consumatori.

“Il caso Simest – il Pecorino prodotto completamente in Romania con finanziamenti del ministero dello sviluppo economico italiano – e, più in generale, il fenomeno dell’italian sounding, arrecano grave danno ai nostri agricoltori ai quali sono richiesti continui sacrifici” ha detto Pozzi dal palco di Roma. Per contenere il peso della nuova imposta Imu la Provincia chiederà ai Comuni piacentini di applicare le aliquote minime. Sacrifici sono contenuti anche nella nuova Politica agricola comune, condizionata – tra le altre cose – da vincoli ambientali che hanno destato parecchio scetticismo nel mondo agricolo e da aiuti che non tengono conto del valore delle produzioni. La sfida delle sfide sarà l’indicazione d’origine in etichetta, unica soluzione per un settore che, altrimenti, rischia di essere in balia dei danni provocati dal falso Made in Italy”.

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