Figlia di due madri, Lega e Difendiamo i nostri figli: “Il Comune ha rispettato la legge”

Ancora reazioni alla vicenda della figlia di due madri unite civilmente e del suo mancato riconoscimento come tale da parte del Comune di Piacenza. Di seguito gli interventi dei parlamentari della Lega Murelli e Pisani, e del Comitato “Difendiamo i nostri figli”.

Bimba con due mamme non registrata all’anagrafe, Murelli e Pisani (Lega): «Il Comune ha solo applicato le norme. Il nostro impegno è quello di semplificare le pratiche per le adozioni e abbassarne i costi»

(Piacenza, 23 ago. 2018) – Il Comune ha soltanto rispettato la legge e quindi non ha iscritto all’anagrafe la figlia delle due mamme, bimba nata con la fecondazione assistita. E’ la posizione dei parlamentari piacentini della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani. Il 21 agosto, la madre della bimba si è autodenunciata ai carabinieri, perché per far riconoscere la bambina, dopo la fecondazione assistita in Spagna, ha dovuto dire il falso all’anagrafe e cioè che la piccola era nata dal rapporto con un uomo.

«Al di là delle convinzioni personali – afferma Pisani – c’è una legge e bene ha fatto l’amministrazione comunale a rispettarla. Sul piano politico, invece, è legittima la posizione di voler cambiare la legge, ma allora si apra un dibattito, si portino in Parlamento delle proposte e vedremo se saranno votate».

Sulla stessa linea anche Murelli, la quale sottolinea come «i bambini non nascono con una iniezione, ma da un atto di amore tra una donna e un uomo. Non nego che non ci sia l’amore tra le due mamme, ma di sicuro due donne non possono generare un figlio».

Murelli continua: «Mi impegnerò a facilitare la strada dell’adozione, a tutt’oggi davvero difficile e con costi che purtroppo non tutte le famiglie possono affrontare. Mi stupisce che la fecondazione eterologa sia a carico del Servizio sanitario nazionale e, invece, l’adozione no. Senza entrare nel merito dei tanti, troppi bambini che non hanno una famiglia, e che potrebbero trovare dei genitori che li amano».

Grazie all’amministrazione comunale, l’intervento del Comitato “Difendiamo i nostri figli”

Ringraziamo l’Amministrazione Comunale di Piacenza che conferma la sua volontà a proseguire nei binari della legalità senza cedere alle pressioni ideologiche che vogliono che l’anagrafe riconosca la possibilità che un figlio possa avere 2 madri o 2 padri. La mamma non può essere altro che una.

Un bambino nasce da un uomo e da una donna e il suo migliore interesse è crescere in una famiglia composta da un papà (maschio) e da una mamma (femmina). Queste basilari evidenze antropologiche devono essere tutelate dalla legge, difese dai cittadini e dagli amministratori da essi delegati.

L’Assessore ai Servizi al cittadino Filiberto Putzu ha correttamente rifiutato l’impropria registrazione anagrafica di una bambina nata a Piacenza da fecondazione assistita avvenuta in Spagna da una donna piacentina unita civilmente con un’altra donna.

La bambina è quindi stata iscritta secondo la normativa attuale e gode di tutti i diritti e le tutele previste dalla legge. Auguriamo alla neonata una vita felice e la possibilità di crescere serenamente lontano da ogni strumentalizzazione ideologica e clamore mediatico.

Ci auguriamo che sempre meno bambini siano costretti a vivere senza il proprio padre o la propria madre per la decisione consapevole di adulti che ignorano i loro essenziali diritti.

All’Amminstrazione Comunale chiediamo politiche familiari che consentano la necessaria serenità economica e sociale alle famiglie che decidono di mettere al mondo dei figli. Chiediamo, altresì, politiche per i giovani, affinché possano serenamente guardare al futuro.

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