Amici del Facsal: “Usare introiti fiere e mercati per piantumare nuovi platani”

Gli Amici del Facsal scrivono all'assessore all'Ambiente Luigi Rabuffi e agli amministratori del Comune di Piacenza

Gli Amici del Facsal scrivono all’assessore all’Ambiente Luigi Rabuffi e agli amministratori del Comune di Piacenza

Egr. Amministratori,

con la presente vogliamo porre all’attenzione anche della nuova Amministrazione Comunale, a cui chiediamo formale impegno, la promessa fatta a suo tempo ai cittadini dal precedente Assessore all’Ambiente, di provvedere, nella stagione favorevole (inizio dell’autunno) alla piantumazione dei  platani tagliati in questi anni sul Pubblico Passeggio. Di stagioni, da allora, ne sono passate  e ad oggi, i platani che mancano all’appello sono ben QUARANTA, una enormità se si considera che altri verranno ancora abbattuti.
 
Alla fine di agosto è stato tagliato l’ennesimo platano. Non si trattava di un platano centenario malato di cancro colorato (come gli altri), ma era stato piantato circa 8-9 anni fa e, come molti altri, senza essere mai stati innaffiati, non ha avuto la possibilità di ben radicare.
 Inoltre, lo scorso anno, ci fu  l’abbattimento di un platano centenario molto probabilmente a causa dello sversamento di siero di mozzarella (durante il Mercatino dei Colori e dei sapori), che ne accelerò la fine. Il colpevole non è stato punito nonostante l’intervento dei Vigili urbani su nostra chiamata.
 
Il Facsal oramai, tra platani centenari malati e platani “giovani” molto sofferenti o già secchi, ha un futuro scontato a causa del lento, ma continuo degrado del viale. Dopo che, alcuni anni orsono, sono state utilizzate risorse della comunità locale per circa un milione di euro per la sistemazione ed il rifacimento del Facsal, “qualcuno”  ha poi deciso che fossero inutili gli interventi di manutenzione e che così, ad esempio, durante l’estate, fosse superfluo innaffiare le aiuole (quindi le piante), ma che il viale poteva essere SFRUTTATO per “fare cassa” autorizzando l’organizzazione di fiere e mercati senza però provvedere agli adeguati controlli, con i danni conseguenti che hanno vanificato gli sforzi economici prima sostenuti (alla luce di questi incontrovertibili fatti, possiamo dire che sono state ben spese queste risorse pubbliche?). 
 
Tra l’altro circa una settimana fa, abbiamo segnalato che  nella notte un platano di circa 10 anni era stato vandalizzato ed era pure stato rubato un lampione (vedi foto); ad un altro  platano hanno cercato di dare fuoco. Prima d’ora non erano mai accaduti fatti simili. Il degrado chiama degrado e se non si corre subito ai ripari basteranno solo pochi anni per perdere uno dei luoghi più amati e frequentati di Piacenza.
 
Rileviamo continue esortazioni ai cittadini affinché collaborino anche segnalando gli atti di vandalismo, ma dobbiamo registrare che noi da TRE anni segnaliamo fatti e situazioni inaccettabili avendo come riscontro non solo l’indifferenza dell’Amministrazione (in tanti casi), ma anche il pubblico disappunto. Ci si indigna nel vedere quel platano di dieci anni “rovinato” e noi invece ci  indignamo che mai siano stati  puniti i colpevoli degli sversamenti nonostante le nostre precise segnalazioni. Se un platano di dieci anni “vale”circa 10.000€, quanti ne varrà un platano centenario?
 
Non ci stancheremo mai di ricordare che il Facsal è un piccolo polmone verde, l’unico viale pedonale alberato cittadino, l’unico luogo a Piacenza facilmente raggiungibile da tutti a piedi o in bicicletta, l’unica area verde della città (forse assieme al Parco della Galleana), frequentata non solo dai residenti; un monumento storico a cavallo delle  mura cinquecentesche che un gruppo di persone illuminate e colte, 230 anni fa, decise di regalare ai Piacentini quale luogo tranquillo e  di ritrovo che tutte le città  vicine ci hanno sempre invidiato e tentato, senza riuscirci, di copiare.
 
Noi ci chiediamo come sia possibile continuare a spendere risorse per “nuove” aree verdi che poche persone frequenteranno e che verranno lasciate al degrado (vedi Parco della Pace = costo €528.000), invece che salvaguardare i luoghi già importanti e maggiormente significativi.  Ora, se si vuole davvero  salvare il Facsal, è necessario, per prima cosa, piantumare subito i platani mancanti utilizzando  le risorse, ad esempio, introitate in questi anni dall’organizzazione dei vari mercati e fiere (causa principale del degrado del viale).
 
 Nonostante le delusioni di questi anni,  siamo  fiduciosi che qualcosa stia cambiando  e confidiamo che Lei Assessore Rabuffi e questa nuova Amministrazione, decidiate realmente di  tutelare e salvaguardare il Facsal per le generazioni che verranno. 
 
Come crediamo che  ormai il Facsal, in questo momento di crisi della rappresentanza istituzionale, sia un po’ l’emblema delle regole che solo alcuni (i più deboli) devono rispettare, dell’ambiente che è prezioso solo quando fa comodo, dei soldi pubblici sprecati, della voce dei cittadini che vale solo ogni tanto.
 
     
              
La presidente
Anna Maria Rossetti

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