Nuovi cittadini crescono, la consegna della Costituzione al Gotico FOTO foto

Nuovi Cittadini crescono. Con la Costituzione italiana in mano, possibilmente. A Palazzo Gotico, nell’ambito del progetto "Diventare adulti con la Costituzione italiana. Un percorso di educazione alla legalità e alla cittadinanza"

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Nuovi Cittadini crescono. Con la Costituzione italiana in mano, possibilmente. A Palazzo Gotico, nell’ambito del progetto “Diventare adulti con la Costituzione italiana. Un percorso di educazione alla legalità e alla cittadinanza”, organizzato dal Centro psicopedagogico per la Pace e la Gestione dei conflitti in collaborazione con il Comune, è stata consegnata la Costituzione ai nuovi diciottenni, (270 presenti su un totale di 1.800), un’occasione per riflettere sul ruolo di questa Carta fondamentale della nostra Repubblica.

Tra i vari interventi spicca quello di Cesare De Bernardi, direttore scolastico in passato della scuola “2 Giugno” e testimone degli anni in cui la Costituzione venne redatta. «Si tratta di un documento fondamentale – dice – per diverse ragioni: fu una sutura fra le parti in conflitto, una strada da seguire per uscire dalla guerra e un modo per raggiungere una maturità sociale e politica che, ahimé, l’Italia di oggi ancora divisa in guelfi e ghibellini e con le tante problematiche sociali ha dimostrato di non avere recepito sino in fondo».

Oltre agli interventi degli assessori Paola Beltrani e Luigi Rabuffi, sono intervenuti Daniele Novara, Giuseppe Magistrali e alcuni rappresentanti degli studenti. Alla consegna della Costituzione è poi seguito un breve dibattito.

 

La prefazione del sindaco Dosi alla copia della Costituzione per i neo maggiorenni

Cari ragazzi, care ragazze,
leggere la Costituzione italiana significa riscoprire, in ogni articolo, i princìpi e i valori su cui si fonda la nostra Repubblica: la libertà, l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, il pluralismo, il rispetto – senza discriminazioni – dei diritti inalienabili della persona, l’equità e la giustizia sociale. Sono gli ideali in nome dei quali migliaia di giovani come voi hanno lottato e dato la vita nell’altissimo, sofferto cammino della Resistenza, per consegnare alle generazioni successive un Paese democratico, aperto, consapevole delle proprie scelte.

Spero che questo documento così importante possa farvi cogliere, nella ferma saggezza delle sue parole, il senso profondo del bene comune che ha animato le donne e gli uomini che componevano l’Assemblea Costituente, ma anche aiutarvi a riacquistare fiducia nella politica, cogliendone l’accezione autentica di servizio alla collettività. Credo che si avverta, oggi più che mai, la necessità di ricordarlo: rappresentare i propri elettori vuol dire adoperarsi, con onestà e dedizione, per costruire una società migliore.

In tal senso, la Carta di cui ricevete copia dev’essere fonte di ispirazione e un punto di riferimento imprescindibile non solo per chi è impegnato attivamente nelle istituzioni, ma per ciascun cittadino. Perchè ci rammenta cosa sia la condivisione dei doveri: pagare le tasse, educare i figli, osservare le norme della convivenza civile. E ci indica con chiarezza che il lavoro, l’istruzione pubblica, le pari opportunità non sono concetti astratti, ma rappresentano le radici stesse della vita nel nostro Paese. Ecco, l’immagine che mi piacerebbe associaste a questo volumetto è proprio quella di un albero, che affonda nel terreno per trarne nutrimento. L’augurio che voglio rivolgervi è che gli insegnamenti della Costituzione italiana possano essere l’humus fertile che dà linfa al vostro futuro, alle speranze e alle convinzioni che vi accompagneranno nel diventare adulti, all’entusiasmo con cui affronterete le sfide e le possibilità che vi attendono.

Che questo sia per voi un dono, ma anche una responsabilità: come ha affermato Tina Anselmi, testimone e protagonista della nostra storia, “per cambiare il mondo bisogna esserci. Senza partecipazione, non c’è democrazia”.

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