Ikea, la protesta arriva anche a Bologna. Scontri con le forze dell’ordine

La protesta dei facchini contro Ikea arriva anche a Bologna. Tensione, nel pomeriggio, davanti alla sede del colosso svedese a Casalecchio di Reno, alle porte del capoluogo emiliano. Un gruppo di una settantina di manifestanti, fra cui alcuni che sarebbero giunti anche da Piacenza

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La protesta dei facchini contro Ikea arriva anche a Bologna. Tensione, nel pomeriggio, davanti alla sede del colosso svedese a Casalecchio di Reno, alle porte del capoluogo emiliano. Un gruppo di una settantina di manifestanti, fra cui alcuni che sarebbero giunti anche da Piacenza, ha tentato di portare la protesta all’interno dello stabilimento la cui entrata era presidiata dalle forze dell’ordine. I lavoratori, supportati dai militanti dei centri sociali, sono stati poi respinti dalle forze dell’ordine. C’e’ stato anche qualche contatto con un bilancio di otto contusi. Intorno alle 15 il negozio è stato chiuso.

“Da diverse settimane – si legge nel volantino che spiega i motivi della protesta – i lavoratori del consorzio di cooperative del deposito Ikea di Piacenza stanno lottando contro orari e ritmi di lavoro infernali, contro salari da fame e condizioni semi-schiavistiche. Qual è stata la risposta di Ikea? La sospensione dei lavoratori che hanno alzato la testa, la minaccia di licenziamenti, le denunce e le manganellate della polizia. I sindacati confederali sono indifferenti o addirittura complici delle cooperative, il sistema politico è pienamente connivente con questo blocco di potere economico”.

“La manifestazione – spiega a sua volta Ikea – concerne la vertenza tra una decina di soci lavoratori del Consorzio Cgs che operano presso il polo logistico Ikea di Piacenza. Questi soci lavoratori, che erano stati sottoposti a provvedimenti disciplinari, sono stati reintegrati al lavoro e alcuni di loro, destinati a siti dell’area piacentina, non si stanno presentando al posto di lavoro. Ad oggi i depositi Ikea di Piacenza stanno lavorando a pieno regime per un incremento imprevisto dei volumi di merce richiesti dalle sedi Ikea presenti nel Mediterraneo Orientale; nessun socio lavoratore ha usufruito delle ore di cassa integrazione che erano state richieste. Un solo licenziamento è stato applicato dal Consorzio di cooperative, relativo ad un socio lavoratore che ha attuato comportamenti violenti verso un suo collega”

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