Droga in cambio di informazioni dal 2016 “Il 10 per cento come compenso”

L’informatore 26enne marocchino da cui è partita l’inchiesta della Procura di Piacenza che ha portato al sequestro della caserma Levante, raccontava di conoscere il carabiniere appuntato Giuseppe Montella, attorno a cui ruota l’indagine, fin dal 2010.

L’uomo ha spiegato di aver ricevuto da lui già nel 2016 la proposta, poi accettata, di collaborare all’arresto di spacciatori della zona in cambio di una percentuale del denaro o della droga sequestrata. E’ quanto si legge nelle oltre 900 pagine della richiesta di misure cautelari firmata dalla Procura.

”Montella”, spiegava ancora l’informatore, ”in modo molto esplicito mi ha detto che se avessi avuto qualche operazione “cotto e mangiato”, senza svolgere indagini lunghe, una parte del denaro e dello stupefacente pari al 10 per cento poteva essermi data come compenso”. Il 26enne veniva anche tranquillizzato dallo stesso carabiniere che ”nel caso di eventuali controlli potevo fare il suo nome e anche chiamarlo personalmente”.

Nella foto di repertorio una delle operazioni antidroga della caserma Levante.

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