Quirinale, niente quorum per Marini. Reggi “Chiamparino o la rosa dei M5S” foto

Anche l’ex sindaco di Piacenza interviene in merito alla elezione del presidente della Repubblica, pubblicando su Facebook una dichiarazione in cui si auspica che la scelta cada o sul candidato proposto dal Movimento 5 Stelle oppure su "un grande sindaco": Sergio Chiamparino

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Come era nelle previsioni anche la seconda votazione per l’elezione del presidente della Repubblica si è conclusa con un nulla di fatto. Nessun candidato, al termine dello spoglio, ha raggiunto il quorum. Si e’ trattato di una votazione ‘lampo’. La chiama dei Grandi elettori è infatti terminata a poco meno di due ore e mezzo dall’inizio e ora parte lo spoglio delle schede. La rapidità è dovuta alla scelta di votare scheda bianca da parte di Pd e Pdl. Nessun candidato ha raggiunto il quorum. Le schede bianche sono state 418, Stefano Rodotà ha ottenuto 230 voti, seguito da Sergio Chiamparino che con 90 voti a favore che raddoppia le preferenze rispetto alla prima votazione. La terza votazione per l’elezione del Capo dello Stato inizierà domani mattina alle dieci nell’Aula della Camera. Poco prima, alle 9.40, si terrà la conferenza dei capigruppo. Nella prima votazione Franco Marini non aveva raggiunto il quorum per l’elezione. L’ex sindacalista e presidente del Senato ha ottenuto solo 521 preferenze sulle 672 necessarie per essere eletto presidente della Repubblica. 240 i voti andati a Stefano Rodotà, candidato del Movimento 5 Stelle. 104 le schede bianche e 18 quelle nulle. (ANSA)

REGGI: “CHIAMPARINO O LA ROSA DEI 5 STELLE” – Anche l’ex sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, braccio destro di Matteo Renzi, interviene in merito alla elezione del presidente della Repubblica, pubblicando su Facebook una dichiarazione in cui si auspica che la scelta cada o sul candidato proposto dal Movimento 5 Stelle, ossia Stefano Rodotà o Romano Prodi, oppure su “un grande sindaco”: Sergio Chiamparino, ex primo cittadino di Torino, che alla prima conta ha ottenuto circa 40 voti. 

Ecco la dichiarazione di Roberto Reggi su Facebook: “Ora che anche Bersani e il tortello magico hanno capito che sia i militanti che la maggioranza dei parlamentari del PD, non vogliono l’inciucione con Berlusconi, vediamo di non fare altre stupidaggini. Scegliamo all’interno della rosa del M5S o un grande sindaco!”

Franco Marini non ha raggiunto il quorum per l’elezione del presidente della Repubblica. L’ex sindacalista e presidente del Senato ha ottenuto solo 521 preferenze sulle 672 necessarie per essere eletto presidente della Repubblica. 240 i voti andati a Stefano Rodotà, candidato del Movimento 5 Stelle. 104 le schede bianche e 18 quelle nulle.

Scelta Marini, il malumore del Pd Emiliano
Il segretario regionale del Partito Democratico dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che scrive su twitter “Fermatevi”, i grandi elettori modenesi e la presidente del consiglio regionale Palma Costi che si esprimono per la scheda bianca, e anche il segretario ferrarese Paolo Calvano che si esprime contro Franco Marini. La scelta di puntare sull’ex presidente del Senato ed ex segretario Cisl ha messo in agitazione parecchi esponenti del Pd emiliano. 

Tutti parlamentari modenesi al primo scrutinio per la scelta del presidente della Repubblica, hanno scelto di votare scheda bianca, secondo quanto riporta l’Agenzia Dire. Si tratta dei parlamentari Davide Baruffi, Carlo Galli, Manuela Ghizzoni, Maria Cecilia Guerra, Ce’cile Kyenge, Edoardo Patriarca, Giuditta Pini e Stefano Vaccari e anche la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Palma Costi, grande elettore per conto della Regione. “Il voto di astensione che abbiamo espresso ieri sera all’assemblea dei grandi elettori di Italia Bene Comune sulla candidatura di Franco Marini- scrivono in una nota- e’ stato l’esito di una decisione sofferta”. Non “abbiamo riserve sulle qualita’ personali di Marini la cui storia politica e il trascorso sindacale lo caratterizzano come figura di assoluto prestigio. Tuttavia questa candidatura non risulta in grado di interpretare quel sentimento di cambiamento emerso con tanta forza dalle recenti elezioni politiche”, proseguono.

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