“Processo Levante, il Comune non aveva nessun elemento per costituirsi parte civile”

“Il Comune di Piacenza non aveva nessun elemento per costituirsi parte civile”.

Lo ha detto il sindaco Patrizia Barbieri in relazione al processo, iniziato questa mattina in tribunale, che vede fra gli imputati alcuni carabinieri in servizio alla Caserma Levante. Il primo cittadino ha risposto in consiglio comunale a Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune), che criticava la decisione dell’amministrazione comunale di non costituirsi parte civile nel procedimento penale: “Il Comune aveva il dovere di farlo per il danno di immagine subito” – ha affermato Rabuffi.

“Le azioni incriminate – la replica di Barbieri – non hanno coinvolto né direttamente, né indirettamente il Comune di Piacenza. Aldilà del fatto che sicuramente è stata una situazione eclatante, dobbiamo considerare che questa non va confusa con quelli che sono i requisiti per potersi costituire parte civile. Il Comune non aveva nessun elemento per costituirsi parte civile, perché non vi è nessun tipo di situazione diretta o indiretta che possa far in modo che venga identificato come parte offesa. Nemmeno quello che potrebbe essere il cosiddetto danno morale è ravvisabile da questo punto di vista: lo dico perchè se danno morale volessimo vedere in questo episodio, dovremo allora costituirci parte civile in tutti i processi di un certo rilievo che riguardano il Comune di Piacenza”.

“Penso – ha aggiunto – ci siano situazioni che si devono affrontare con un Comune che svolge un ruolo e lo abbiamo fatto, come accaduto durante il processo “Grimilde”; in questo caso voler a tutti i costi inserire nel procedimento penale un’azione che non ha nessun tipo di fondatezza vuol dire andare ad appesantire quello che è il lavoro di un giudice e di un collegio giudicante e non avrebbe altro scopo se non quello di farci fare una foto sul giornale, perchè i presupposti non ci sono. Per riconoscere il ruolo dei carabinieri, che noi tutti stimiamo e a cui siamo profondamente riconoscenti per quello che hanno fatto e stanno facendo, il modo migliore migliore è non strumentalizzare queste situazioni e non costituirsi parte civile, perché penso che quello che è accaduto, sempre se sarà accertato nelle opportune sedi, può individuare responsabilità personali ma all’Arma dei carabinieri dobbiamo essere tutti riconoscenti”.

“Non vorrei – ha concluso Barbieri – che venissero confusi gli argomenti e soprattutto che si facesse una distinzione tra ciò che è possibile fare come parte civile e ciò che invece è escluso dall’articolo 185 del codice penale. Noi ci siamo posti questo problema e abbiamo ritenuto di risolverlo non costituendoci perché non avevamo nessun elemento per farlo”.

“Non comprendo politicamente le parole del sindaco – la posizione di Christian Fiazza (Pd), il Comune di Piacenza ha l’obbligo morale, prima ancora di formale, di tentare la costituzione di parte civile. Mentre il sindaco in primis, e tutti i cittadini lottavano contro il Covid, pare che queste persone, coperte dalla divisa dell’Arma, festeggiassero in caserma e girassero per la nostra città commettendo una serie di reati. Di fronte a questa situazione penso sia ancora più grave l’atteggiamento mantenuto, non è un problema di strumentalizzare o di foto sul giornale. Non pensate che ciò che è accaduto, che ha permesso al Comune di Piacenza di finire sfortunatamente addirittura sul New York Times, non abbia provocato un danno al nostro ente, alla nostra immagine? Come ente pubblico, nel rispetto di quelle forze dell’ordine che si sacrificano e dei cittadini che credono in loro, avevamo l’obbligo morale di costituirci parte civile, la fondatezza o meno di quell’azione l’avrebbe dovuta decidere il giudice”. “Doveva essere il giudice a stabilire se una eventuale costituzione fosse appropriata o meno – ha fatto eco Sergio Dagnino (5 Stelle), di sicuro c’è che i cittadini avrebbero apprezzato”.

“E’ importante che la giustizia faccia il proprio corso e in tempi brevi per ridare quell’onore che è giusto venga restituito al nostro territorio e soprattutto all’Arma dei carabinieri – ha sostenuto Giancarlo Migli (Fratelli d’Italia). Purtroppo le mele marce ci sono in tutti gli ambiti, sono sicuro che il sindaco abbia fatto le sue valutazioni”. “Il Comune di Piacenza non è assolutamente parte offesa, vi immaginate un Comune che si costituiva parte civile quando nemmeno l’Arma dei carabinieri l’ha fatto?” – ha osservato il compagno di partito Filippo Bertolini. “La costituzione di parte civile – ha quindi precisato Sara Soresi (Fratelli d’Italia) – sarebbe avvenuta nel rito abbreviato, quindi senza la possibilità di presentare eventuali prove per dimostrare la sussistenza del danno. Un conto sono gli obblighi morali, un altro sono le norme del codice di procedura penale”.

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