Tutta l’Emilia-Romagna in zona rossa: da lunedì scuole chiuse anche a Piacenza

Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento passano in zona rossa.

Il ministro della Salute Roberto Speranza – secondo quanto si apprende da fonti del Ministero – sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 15 marzo. Restano in zona rossa Campania e Molise che restano, mentre tutte le altre Regioni saranno in area arancione per gli effetti del decreto legge approvato oggi. È in corso una verifica sui dati della Basilicata, mentre la Sardegna resta in area bianca.

Da lunedì 15 marzo anche la provincia di Piacenza, finora rimasta in zona arancione, diventerà quindi rossa. Ricordiamo che sul territorio regionale le restrizioni erano già state articolate sulla base dell’incremento dei contagi, di fatto soltanto Piacenza, Parma e Ferrara, restavano arancioni, mentre tutte le restanti province erano rosse, con l’eccezione di Reggio Emilia arancione scuro.

LE RESTRIZIONI

Spostamenti – In zona rossa sono consentiti esclusivamente i seguenti spostamenti: per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma); il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Fino al 27 marzo 2021, nelle zone rosse, non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute.

Scuole – Tutte le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse, con didattica a distanza. Resta la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

Commercio – Chiusi i negozi al dettaglio, restano aperti rivenditori di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole. Aperti inoltre lavanderie, librerie, cartolerie, ferramenta, ottici, negozi di abbigliamento per bambini e di giocattoli, negozi di tecnologia e informatica, fiorai, profumerie, pompe funebri, distributori automatici. Stop anche a barbieri e parrucchieri, mentre all’interno dei mercati sarà possibile vendere solo solo generi alimentari.

Ristorazione – E’ sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze. Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue: dalle 5.00 alle 18.00, senza restrizioni; dalle 18.00 alle 22.00, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili – codice ATECO 56.3) o commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25). La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati.

Sport – Sospese le attività di palestre, piscine, centri benessere, natatori, termali e lo svolgimento degli sport di contatto), anche se svolte nei centri sportivi all’aperto. È consentito svolgere attività motoria individuale in prossimità della propria abitazione nel rispetto delle distanze e con obbligo di utilizzo della mascherina.

Cultura – Sospese mostre e aperture al pubblico di musei e tutti gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche o spazi anche all’aperto. Le  biblioteche offriranno i servizi su prenotazione. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche o spazi anche all’aperto.

DOMANDE FREQUENTI SULLE RESTRIZIONI ADOTTATE DAL GOVERNO

DAL CDM VIA LIBERA AL NUOVO DECRETO – Sempre venerdì il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto legge con le nuove misure anti Covid: da lunedì 15 marzo fino al 6 aprile le Regioni che avranno un numero settimanale di casi superiore a 250 ogni 100.000 abitanti passeranno automaticamente in zona rossa. Per le festività pasquali, dal 3 al 5 aprile, le misure previste per la zona rossa si applicheranno su tutto il territorio nazionale.

“E’ chiaro che a questo punto occorre un altro tipo di accelerazione sul fronte delle misure di sostegno per fare in modo che la pandemia non comporti risvolti sociali ed economici gravi” – aveva sottolineato in mattinata il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. ”Due quindi le richieste fondamentali e urgenti per il prossimo Decreto legge sostegno. I ristori – ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni – superino definitivamente il regime dei codici Ateco, siano retroattivi e si elimini il tetto dei 5 milioni di fatturato. Il fondo per i congedi parentali e per i voucher (baby sitter etc.) deve essere urgentemente rifinanziato e deve avere una valenza anche retroattiva per tutti i lavoratori. Serve uno sforzo poderoso – ha concluso Bonaccini – perché davvero chi sta attraversando da diversi mesi difficoltà serissime non sia lasciato solo”.

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