Don Vittorione, un cuore grande come l’Africa LE FOTO foto

Commemorazione per ricordare don Vittorio nella ricorrenza dei 29 anni della sua ordinazione sacerdotale (avvenuta nel Palazzetto dello sport di Varese il 15 settembre 1984) e per aprire l’anno del 20° dalla sua morte

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Commemorazione questo pomeriggio alla Rasa di Varese, presso la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria degli Angeli  per conoscere più da vicino la persona, la vita e l’opera di don Vittorione e quindi per condividere la sua sensibilità e il suo impegno per i più poveri.. Dopo la celebrazione eucaristica, è stata organizzata una commemorazione presso il cimitero de La Rasa, durante la quale sarà collocata sulla tomba di don Vittorio la scultura bronzea appositamente realizzata e donata dall’artista piacentino Franco Pizzi, opera che ricorda il granaio del popolo Karimojong, su cui è incisa la frase: “se il chicco di grano caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Giovanni, cap.12).

Don Vittorio è rimasto nel cuore di tante persone che ancora oggi lo ricordano con grande affetto. Ecco il ricordo del sacerdote cantautore, don Giosy Cento:
“Mio Caro don Vittorio, se penso e quando penso a te, “sento gridare”, avverto un’anima generosa e piena di entusiasmo come un bambino di fronte a un regalo.
Sei un semplice profeta, perché hai tentato di rovesciare le povertà dell’umanità con queste armi: gridando da indifeso, mettendo a nudo la tua generosità, seminando entusiasmo. Lo sai meglio di me: i profeti sono uomini a rovescio. E se pensiamo bene a questo nuovo periodo della storia, a questo terzo Millennio, ti chiederei proprio di tornare. Vedi: questa società e anche questa Chiesa, a volte, gridano soltanto i diritti e non annunciano più il dovere di servire la vita, si gridano gli interessi e non la disponibilità a servire. Si parla sottovoce dei valori, si invocano, si cercano ma senza dirlo forte e senza esporsi. Anche i Media gridano per vendere e… vendersi.
Fratello Vittorio, torna a gridare da pazzo, facendo venire i brividi alla pelle del cuore dei giovani. Fai tremare i vetri delle Chiese, dei teatri e delle piazze. Che non sia poesia, ma una eredità che ci prendiamo: di scendere in piazza con e per i più poveri fra i poveri insieme a te.
Torna e aiutaci a non fare mai conti, affinché la Carità sia… senza misura.

Io so che tu facevi sempre i conti per il denaro che ricevevi, ma era una industria della Carità con i conti sempre aperti sull’Africa e sul mondo. Dio moltiplica quello che doniamo e ci toglie anche quello che abbiamo se doniamo con il contagocce. Questo vale anche per la generosità sul tempo disponibile e sulla generosità per viaggi e volontariato anche disagevole e sacrificato. Torna a metterci in gioco e in campo: questo significa entusiasmo. Dobbiamo fare squadra, dobbiamo giocare la partita delle povertà attuali, non possiamo stare a domandarci chi è il più bravo giocatore: la tua e nostra partita esige di dimenticare se stessi e giocare con il collettivo o, se preferisci, con la Comunità.

Grazie Vittorio, non solo perché ci sei stato, ma soprattutto perché ci sei: a dirci la verità che fa male e che fa bene, ma che ci fa stare nella storia con il Vangelo di Cristo letto e vissuto da VITTORIONE. Tuo don Giosy.”
Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare la segreteria di Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo telefonando al numero 0523-499.424 o scrivendo a  africamission@coopsviluppo.org oppure a cristiana.amministrazione@coopsviluppo.org

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