All’ex Carmine rivive “Medicina”. Si conferma il successo della mostra di Klimt “Oltre 30mila visitatori” foto

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All’ex Carmine rivive “Medicina”, una delle maggiori opere di Gustav Klimt, andata perduta per sempre, grazie a un importante progetto di ricostruzione digitale. Un’installazione di libera visione a tutti, gratuitamente, che sancisce il successo della mostra dedicata a Klimt in esposizione fino al 24 luglio. “Piacenza era una scommessa – ha detto Iole Siena, presidente di Arthemisia, società che ha curato l’esposizione – e questa mostra sta registrando numeri molto elevati. Ad oggi sono 30mila i visitatori che hanno potuto ammirare le opere in esposizione e conoscere questa città”.

Lo spazio stesso che ha ospitato l’evento, ha ricordato l’assessore Jonathan Papamarenghi è il simbolo dell’investimento fatto dalla città nel mondo dell’arte e della cultura: l’ex Carmine è tornata a rivivere consentendo a tutti i cittadini di fruire della sua bellezza.

Dino Vannini, Head of Documentary and Factual Channels di Sky, ha spiegato invece come sia stato possibile ricostruire l’opera peduta di Klimt. Rinvenuta dai nazisti negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale nel maggio del 1945, insieme ad altri lavori di Klimt, l’opera era collocata nel castello di Immerdorf; per paura che i russi potessero mettere le mani su questo patrimonio culturale, i nazisti pianificarono e appiccarono un incendio che distrusse l’intero castello, compresa la preziosa collezione.

Settant’anni dopo, la squadra internazionale di esperti d’arte di Factum Arte ha riportato in vita “Medicina”. Le avanzate tecniche di analisi hanno permesso di confrontare le pennellate di Klimt con quelle degli autori del team di Factum Arte e di ritoccare digitalmente queste ultime, per avvicinarle il più possibile allo stile dell’artista viennese, cocnentrandosi poi nella riproduzione della firma di Klimt che viene incorporata nella versione finale, pronta per essere stampata e per passare al complicato processo di doratura.  “Klimt. L’opera ricostruita” si inserisce all’interno del progetto “Il mistero dei capolavori perduti”, la serie di Sky Arte realizzata da Ballandi che racconta la storia di sette celebri dipinti – datati tra il XVII secolo e gli anni Cinquanta – ad oggi tragicamente perduti, seguendone il processo di rimaterializzazione grazie alle tecnologie più avanzate.

La presentazione è stata arricchita dall’esibizione dell’Etoile Ballet Theatre presenterà “L’Amour”, ovvero estratti delle coreografie di Ines Albertini e Walter Angelini dei balletti de “Il Grande Gatsby” e “Frankie and Johnny”.

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