Putzu (Liberali) “Costituire anche a Piacenza una Opera Universitaria”

“Costituire anche a Piacenza una Opera Universitaria”. E’ la richiesta contenuta in una mozione presentata dal consigliere comunale Filiberto Putzu (Liberali). “La nostra città – spiega Putzu – vede la presenza di  quattro  realtà universitarie ( Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Nicolini” di Piacenza, Campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Campus di Piacenza del Politecnico di Milano, Università Studi di Parma con i corsi di  Laurea in Infermieristica e in Fisioterapia  e di Laurea Magistrale a ciclo unico in “Medicine and Surgery”) cui va aggiunto lo Studio Teologico Collegio Alberoni affiliato alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università “S. Tommaso d’Aquino” di Roma. Molti studenti provengono da altre città italiane e tanti da stati esteri, e gli studenti che vivono la propria esperienza universitaria a Piacenza rappresentano un potenziale importante per il nostro territorio, in termini economici, di marketing territoriale, di competenze e di innovazione”.

“Trento – ricorda quindi il Putzu – dal 1991 si é dotata di un’ Opera universitaria con l’obiettivo di sostenere la popolazione studentesca nel proprio percorso universitario, attraverso l’erogazione di servizi (borse di studio, affitti, trasporti, sport e cultura, tempo libero) ma anche  promuovendo una vera e propria comunità studentesca integrata nel territorio. Una comunità universitaria ben supportata dal territorio su cui é insediata, rappresenta un valore aggiunto grazie a giovani che studiano e vivono in città per qualche anno e che poi possono magari scegliere di legarsi al territorio per la loro vita professionale e personale anche dopo gli studi”. Attraverso la mozione, si chiede a Sindaco e Giunta l’impegno “a valutare le possibilità che anche a Piacenza venga costituita una Opera Universitaria con l’obiettivo – tramite un dialogo ed una collaborazione tra le università insediate, territorio ed istituzioni- da una parte di rispondere in modo concreto ai reali bisogni degli studenti, e dall’altra di far sì che anche la popolazione universitaria contribuisca ad apportare valore aggiunto al nostro territorio”.