La polizia locale sarà dotata di taser, approvata la mozione. Soddisfazione del Sulpl “La difesa è un diritto”

È stata approvata nell’ultimo consiglio comunale la mozione di Luca Zandonella (Lega), che chiedeva la possibilità di impiego di armi a impulsi elettrici (i cosiddetti “taser”) da parte della polizia locale. Il testo iniziale – aggiornato tramite l’emendamento proposto da Salvatore Scafuto (Pd), che chiedeva un’adeguata formazione per gli agenti al fine di garantire una maggior tutela della propria incolumità – è stato approvato con 24 voti favorevoli 2 astenuti. Il Sindacato unitario lavoratori polizia locale (Sulpl), in una nota, esprime soddisfazione per il risultato raggiunto.

LA NOTA STAMPA – È un’equazione perfetta: più sicurezza per gli operatori di Polizia uguale più sicurezza per i cittadini. Ieri il consiglio comunale di Piacenza con 24 voti favorevoli (e 2 astenuti) ha approvato la mozione del consigliere Luca Zandonella (Lega) per la sperimentazione del taser da parte della polizia locale. Da parte del Sulpl, che ha da sempre sostenuto l’importanza della dotazione di quest’arma alla polizia locale, è doveroso ringraziare il consigliere Zandonella che non ha mai mollato su questo punto, il Segretario generale che, appena arrivato a Piacenza, nel bel mezzo di uno stato di agitazione, ha appoggiato senza esitazione la richiesta delle organizzazioni sindacali sedute al tavolo della Prefettura e il sindaco. Un grazie va anche alla maggior parte dei componenti del consiglio comunale, che hanno mostrato maturità, senza mai scadere nell’ideologia politica: i consiglieri, infatti, hanno affrontato la tematica evidenziando a più riprese l’inasprimento dell’aggressività del tessuto sociale, soprattutto post pandemia, l’aumento delle aggressioni verso gli uomini e le donne in divisa e il diritto alla difesa di questi lavoratori.

Auspichiamo che la maturità dimostrata da questo consiglio possa essere d’esempio per tante altre amministrazioni che ancora non hanno compreso l’importanza di mettere in condizione gli operatori di polizia di agire in sicurezza per la propria incolumità e per poterla garantire ai cittadini. Occorre comprendere che, a seconda della tipologia di intervento, in una frazione di secondo, l’operatore di polizia locale, debitamente formato, deve poter scegliere lo strumento di difesa più idoneo tra tutti quelli a sua disposizione. E se ne uscissero altri, noi ne richiederemmo la dotazione per la polizia locale sempre e in tempo reale. Potersi difendere è un diritto. La pistola a impulsi elettrici è uno strumento di difesa e non di offesa, di sicurezza e non di violenza. È un deterrente straordinario che, come la sperimentazione ha dimostrato, produce la sua efficacia semplicemente con l’intimazione dell’arma all’aggressore e rappresenta una significativa garanzia per le forze di Polizia.

In conclusione, la segretaria provinciale Sulpl Miriam Palumbo aggiunge: “Voglio solo rispedire al mittente, al consigliere Ferri (Pd), una domanda: ‘Se un agente ci lascia le penne cosa si fa?’. Forse sarebbe stato più opportuno rimanere in aula al momento del voto; non si tratta di ansia securitaria, bensì di sicurezza”.

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