“Grazie agli animali possiamo imparare a comprendere le nostre emozioni”

“Grazie agli animali possiamo imparare ad comprendere le nostre emozioni ed imparare ad apprezzare tutte le nostre diversità, sono quelle che ci rendono unici”. Francesca Ronchetti, pedagogista clinica e esperta di interventi assistiti con animali, ne è convinta. La sua esperienza con bambini e gli adolescenti, e soprattutto quella della Collina dei Ciuchini a Vernasca (Piacenza), luogo unico dove vengono accolti animali in difficoltà e si propongono esperienze di crescita insieme a loro, viene raccontata nei suoi libri, pubblicati per Erickon. L’ultimo, uscito da poco, “Sognavo una collina con tanti asini” con illustrazioni di Lucia Scola, segue “La macchia sul naso. La vera storia di Ophelia gatta da Pet Therapy” e “La storia di Shira. Non tutti i cani da pastore vogliono fare i cani da pastore”.

“I miei libri sono destinati a giovani lettori, bambini e ragazzini, per permettere loro di osservare il mondo animale con occhio diverso e talvolta riconoscere – spiega Francesca Ronchetti – che gli animali possono provare le stesse emozioni che proviamo noi. Ad esempio, nel libro “Sognavo una collina con tanti asini” Arturo (asini grigio) ed in parte protagonista della storia perde la sua mamma. Viene portata via da un commerciante e nessuno avrà notizie di lei. Quante volte perdiamo una persona speciale e non riusciamo a dare un senso a ciò che ci è accaduto?”. Nei due libri precedenti si raccontano le storie della gatta Ophelia e Shira, rifiutati perché per alcune loro peculiarità, considerate difetti, non vengono considerati adatti a svolgere i compiti previsti per loro: Ophelia è una gatta di razza Ragdoll, ma la sua macchia sul naso non la fa rientrare negli standard dell’allevamento in cui si trova; Shira è un cane pastore, ceduta dal proprio proprietario perché difficile da gestire. In realtà non venivano comprese le sue vere attitudini. Entrambi gli animali sono stati salvati da Francesca e sono tra i protagonisti delle varie attività svolte a La Collina dei Ciuchini.

“Ophelia si è rivelata una compagna meravigliosa nella pet therapy, Shira è in un certo senso la mascotte dell’associazione. Difficilmente esiste un progetto a cui lei non abbia partecipato attivamente – spiega Francesca -. Nel libro dedicato a Ophelia si parla di “difetto” fisico. Quanti bambini o ragazzi non si sentono accettati ed invece sono unici e speciali, sono soltanto diversi e con una caratteristica che li rende appunto differenti. Ognuno di noi è un essere meraviglioso e con doti che dobbiamo cercare di scoprire, come è capitato appunto a Shira nella sua storia. Lei era destinata a fare il cane da pastore, ma non era ciò che voleva fare. Non era la sua strada, ma la strada che altri avevano pensato per lei. Non sempre riusciamo a trovare la nostra via. Tante volte abbiamo paura di sbagliare ma dobbiamo credere in noi stessi per essere davvero felici, perché la vera felicità va ricercata”.

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