“Siamo in febbraio, ma la portata dei nostri fiumi è come quella di agosto”

“Siamo in febbraio, ma la portata dei fiumi Po e Trebbia è come quella di agosto”. A mostrare in modo tangibile gli effetti della siccità invernale è Luigi Bisi, presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, intervistato dal Tg1 sulle rive del Trebbia a Gragnano Trebbiense. Sotto un sole dal tepore innaturale, Bisi fa un’analisi della situazione partendo dall’osservatorio della Bonifica.

“La preoccupazione più grande è in Valtidone, dove abbiamo la diga del Molato che è al 10 % o poco meno del volume di riempimento. In questa stagione solitamente siamo al 50% – dice Bisi – e quindi una percentuale così bassa è un elemento di preoccupazione, anche se confidiamo ancora nei temporali primaverili. Ad aggravare la situazione, però, è la condizione del Po. Di norma noi compensiamo l’acqua in uscita con un impianto di sollevamento che abbiamo a Pievetta, finendo per utilizzare l’acqua del Grande Fiume per irrigare i campi. Noi siamo preoccupati perché il Po con una portata così ridotta potrebbe comportare delle restrizioni ai prelievi, per il problema molto serio del ritorno del cuneo salino (acqua di mare che entra nel fiume, vista la sua bassa portata, ndr)”. “Non abbiamo ancora i dati rispetto al riempimento dei laghi, come il Maggiore e il lago di Garda e di Como, che di fatto sono le dighe del Po. Per fare un esempio, un centimetro del lago Maggiore ha una valore che equivale a 5 o sei volte la diga del Molato – sottolinea Bisi -, quindi quando avremo dati più precisi sulla portata dei laghi sapremo la situazione. Resta il fatto che siamo a febbraio e il Po è ai livelli di agosto. E’ alla metà delle portate medie”.

Un risultato di questo inverno dalle temperature elevate e con pochissime precipitazioni, a partire dalla neve, caduta solo in Valdarda in maniera relativamente più abbondante, rendendo la situazione della diga di Mignano meno preoccupante di quella ‘gemella’ del Molato. “Tutto questo si ripercuote – osserva il presidente del Consorzio di Bonifica – sull’agricoltura, con la programmazione delle coltivazioni. Sappiamo che alcune aziende stanno riducendo il pomodoro rispetto ad altre colture, con una minore necessità di irrigazione”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.