Reati ambientali, 260 illeciti a Piacenza dal 2017 al 2021. Gli incendi dolosi sono stati 57

Ad una settimana dalla Giornata Contro tutte le Mafie, Legambiente Emilia-Romagna porta a Bologna la presentazione dei dati dello storico dossier dell’associazione, Ecomafia 2022. La serata, che si è tenuta presso lo Spazio Cultura di Cubo, è stata un momento di confronto sullo stato dell’arte del monitoraggio sugli ecoreati in regione, a 8 anni dall’entrata in vigore dalla Legge 68/2015. Dal quadro complessivo presentato da Enrico Fontana, Responsabile osservatorio nazionale ambiente e legalità di Legambiente, emerge l’efficacia dell’apparato di controllo ambientale in regione, dato l’alto numero di asseverazioni e prescrizioni registrate: 458 nel 2021, il dato regionale più alto in Italia. Un dato, però, che conferma il contributo della nostra regione agli illeciti ambientali: l’Emilia-Romagna, infatti, oltre alla posizione di rilievo per gli illeciti di ordine amministrativo, risulta collocata al dodicesimo posto nella classifica generale dell’illegalità ambientale in Italia, avendo “accumulato” dal 2017 al 2021 oltre cinquemila reati ambientali (esattamente 5.184), con 4.497 persone denunciate, 1.520 sequestri e cinque ordinanze di custodia cautelare, segnalate dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto.

LA “RADIOGRAFIA” SULLE ECOMAFIE IN EMILIA-ROMAGNA

La fotografia relativa all’illegalità ambientale in provincia di Piacenza dal 2017 al 2021 dice che sono stati registrati 260 reati, con 158 persone denunciate e 71 sequestri. Gli incendi dolosi sono stati 57 con sei denunce, mentre il settore più investito dal fenomeno degli illeciti è quello della fauna con 91 reati registrati nel quinquennio 2017-21, seguito dai rifiuti con 71 reati (e ben 100 denunce) e quello del ciclo del cemento con 30 reati e 27 persone denunciate.

Tra i relatori della serata i protagonisti delle indagini sugli ecoreati. Hanno portato la propria esperienza il Tenente Colonnello Enrico Risottino, Comandante Gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Venezia, con competenza anche nella nostra regione; Morena Plazzi, Procuratore aggiunto della Procura di Bologna e coordinatrice del gruppo Ambiente; Maria Luisa Caliendi e Luca Boccuzzi, presidente e avvocato del CEAG – Centro di Azione Giuridica di Legambiente Emilia-Romagna. Particolare attenzione è stata dedicata durante la serata all’informazione e al ruolo del giornalismo investigativo nel sensibilizzare amministratori e cittadini su questi temi, grazie alla collaborazione con il Premio Roberto Morrione per il Giornalismo d’Inchiesta, rappresentato nella serata dalla portavoce Mara Filippi Morrione. Ha chiuso la serata, infatti, la visione dell’inchiesta “Ipossia Montana”, finalista della 22esima edizione del Premio Roberto Morrione, di Cecilia Fasciani, Andrea Giagnorio e Sofia Nardacchione. Al centro dell’inchiesta la permeabilità delle aree interne della nostra regione – nello specifico l’Appennino bolognese – ad infiltrazioni mafiose. La riflessione offerta dai due co-autori presenti, Giagnorio e Nardacchione, è che i territori di queste aree marginali non possono essere lasciati soli nella gestione dei fondi PNRR, ma che al contrario debbano essere supportati adeguatamente per evitare che i fondi finiscano nelle mani sbagliate.

I quasi 7 miliardi che stanno arrivando in Regione grazie ai fondi PNRR, di cui quasi il 10% destinati alle aree montane e interne, rischiano di essere un esca per attività illecite sui territori.” – commenta Legambiente Emilia-Romagna – “Come mostrato dall’inchiesta, le infiltrazioni mafiose sono una realtà con cui il nostro tessuto sociale deve fare i conti. In questo contesto, bisogna saper affiancare i piccoli comuni che saranno sicuramente in difficoltà nella gestione corretta dei fondi europei. Servono dunque competenze e sostegno affinché il pacchetto aiuti dall’Europa possa davvero risollevare le sorti delle aree interne e non viceversa consegnarle dell’illegalità ambientale.”

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.