E’ il giorno del Pride, dai Giardini Margherita il corteo in città. Il programma

“Le diversità sono fonte di ricchezza per tutta la comunità piacentina. Sarà il Pride di tutte e tutti”. Così gli organizzatori annunciano il Piacenza Pride, con un corteo in programma sabato 27 maggio per le vie di Piacenza (IL PERCORSO) con partenza e arrivo ai Giardini Margherita. Alle 15 inizierà il concentramento ai Giardini Margherita, dove sarà allestito uno stand, in collaborazione con Anpas Croce Bianca, per la raccolta fondi da destinare alle popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna, che resterà aperto anche dopo l’arrivo del corteo. Alle 16 è prevista la partenza del corteo – in testa, anche un trenino riservato ai più piccoli, nonché uno spazio protetto e dedicato alle persone con disabilità – che passerà in via Alberoni, via Roma, piazzale Roma, viale Patrioti, viale Pubblico Passeggio, via Pietro Giordani, piazza Sant’Antonino, via Sant’Antonino, largo Battisti, piazza Cavalli, via Cavour, via Roma, via Alberoni e si concluderà ai Giardini Margherita intorno alle 18. IL PROGRAMMA NEL DETTAGLIO

All’arrivo ai Giardini Margherita sono in programma gli interventi degli ospiti Vladimir Luxuria, Alessandro Zan, Alessia Crocini, Natascia Maesi, Fiorenzo Gimelli e Valeriano Scassa, presentati da Debora Villa. Il programma prevede anche concerti live e dj set, con diversi artisti che si esibiranno sul palco dei Giardini Margherita. Presente, fra le altre, la Marching Band del Piacenza Jazz Club. Saranno inoltre a disposizione interpreti di lingua dei segni per garantire la massima accessibilità e partecipazione.

Flash mob in tutta Italia: “Stessi doveri, stessi diritti” – Quest’anno, per la prima volta, i Pride di tutta Italia si uniscono “per lanciare un messaggio chiaro e forte alla politica: le persone gay, lesbiche, bisessuali (bi+), trans*, intersex, queer, asessuali hanno gli stessi doveri di tutte le altre persone e vogliono gli stessi diritti”. Durante tutta la stagione dei Pride – che dopo Sanremo riparte sabato 27 maggio da Alessandria, Novara e Piacenza – le manifestazioni dell’orgoglio e della visibilità LGBTQIA+ risuoneranno al grido di “I Pride chiamano l’Italia. Stessi doveri, stessi diritti”, un flash mob collettivo attraverso il quale milioni di persone chiederanno al Paese e alla cittadinanza tutta di schierarsi dalla parte dei diritti.

“Sarà il grido – dichiarano le Associazioni e i Coordinamenti Pride che hanno promosso l’iniziativa – di chi crede nella libertà incondizionata di essere, di chi lotta per un mondo in cui ogni persona può decidere sul proprio corpo, sulla propria identità, sulle relazioni e sulle famiglie da costruire nella propria vita. La volontà è quella di denunciare un sistema di potere che mette sotto attacco le persone, impone un modello unico a tutte le famiglie, anche a quelle eterosessuali, restringe l’autodeterminazione delle identità e dei corpi, anche riducendo la possibilità di accesso all’interruzione di gravidanza sicura e legale, nega qualsiasi tentativo di sensibilizzazione al rispetto delle differenze nelle scuole e non dà sostegno a chi è senza reddito e, o, precario, trattando le persone come carichi residuali e negando l’accoglienza a chi fugge da Paesi che prevedono il carcere o la pena di morte per chi è omosessuale o transgender”.

“Sin dalla notte di Stonewall – proseguono -, abbiamo lottato per la liberazione dei corpi e della sessualità, facendo dell’autodeterminazione la nostra stella polare. Oggi, in Italia, c’è chi vuole ancora che certi diritti restino privilegi, ricacciando nell’ombra le persone LGBTQIA+, le loro famiglie e tutte le soggettività discriminate e socialmente marginalizzate. I Pride sono da sempre rivoluzione dei diritti e delle libertà e questa rivoluzione, oggi, passa per la lotta e il rifiuto di ogni disuguaglianza. Non daremo tregua alla violenza ipocrita di chi nega il diritto alla libertà, trasformando i diritti in privilegi e togliendoli lentamente anche a chi li ha faticosamente conquistati. Siamo cittadinanza attiva, persone che ogni giorno vivono, lavorano, progettano il futuro e contribuiscono allo sviluppo della società. Per questo, quest’anno, con milioni di telefonini alzati al cielo, i Pride chiameranno l’Italia alla responsabilità di essere un paese migliore. E lo faranno con un’unica voce che non si fermerà di fronte ad alcun muro di indifferenza o palazzo del potere”.

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