Handbike, la garante dei disabili “Priorità non è far saltare una testa, ma capire come rimediare”

“Ho assistito in questi giorni al dibattito seguito all’annullamento della tappa piacentina del Giro d’Italia handbike e sono rimasta davvero amareggiata dai toni di certe accuse”. La garante per i diritti della persona disabile Miriam Stefanoni interviene sulla questione dell’annullamento della gara di handbike, prevista per domenica 24 settembre.

Secondo Stefanoni la vicenda è stata strumentalizzata. “Tentare di capire se esistessero e se esistano delle responsabilità per un annullamento che ha creato disagi a tanti atleti era ed è doveroso. Ho approfondito e, pur senza la pretesa di sostituirmi a chi ha il dovere di attribuire eventuali colpe, ho riscontrato una grande smania di trovare un responsabile, una testa da far saltare, un bersaglio da colpire e distruggere per danneggiare a tutti i costi la squadra di cui fa parte. Ho riscontrato tanta rabbia, tanto livore, sfruttando un episodio senz’altro spiacevole ma che poteva avere un’evoluzione diversa se non fosse stato circondato da tanta cattiveria”, dichiara la garante in una nota. “Inizialmente – scrive – mi sono chiesta, come è normale che sia, cosa potesse essere accaduto, cosa potesse essere andato storto. Ma contemporaneamente, come è mia abitudine, mi sono subito concentrata sul dopo, su cosa si potesse fare per recuperare, per rimediare. Perché è questo l’atteggiamento che ho sempre riscontrato nel mondo della disabilità: capire come risolvere, come andare avanti. È questa la grande lezione che il mondo della disabilità ha da dare al resto del mondo: la capacità di andare avanti”.

“Mi dispiace che sia stata messa in discussione la sensibilità dell’assessore Dadati – aggiunge Stefanoni – che conosco personalmente e so bene quanto abbia a cuore iniziative di questo tipo e, più in generale, so bene quanto abbia a cuore tutto il mondo che oggi ho l’onore di rappresentare. Quella domenica mattina (il 24 settembre, ndr) proprio l’assessore Dadati è stato l’unico a metterci la faccia, ad addossarsi i comprensibili nervosismi di una situazione che, in quel momento, era in via di evoluzione e i vari aspetti non erano ancora chiari. Non entro nel merito della decisione di chi ha scelto per l’annullamento totale, e non per un rinvio; annullamento che è arrivato circa un’ora dopo l’orario inizialmente stabilito per la partenza. Si poteva aspettare? Si poteva rimandare la gara di qualche ora? Forse, o forse no; ma non è questo il punto. Il punto è che in quel momento concitato sono state prese decisioni e da queste decisioni bisogna ora ripartire”.

“Le strade sono due, e sono opposte – osserva la garante dei disabili -: rimediare e, per l’appunto, ripartire oppure arrabbiarsi e ‘combattere’. Vorrei a questo punto ricordare che l’amministrazione comunale, indipendentemente dai formalismi e dalle carte, si è da subito resa disponibile a trovare soluzioni per recuperare questo importante evento. E questo, dal mio punto di vista, dovrebbe essere l’unico aspetto su cui concentrarsi. Ma vedo che purtroppo così non è. Invito anche ad apprezzare, a non banalizzare e soprattutto a non strumentalizzare le scuse che sono state fatte da parte dell’amministrazione comunale. Sono scuse che, a mio modesto parere, qualificano le persone da cui arrivano. Ovvero, persone consapevoli, umili e con un senso di umanità di cui c’è sempre più bisogno al mondo. Da garante delle persone disabili ho solo un invito a riflettere, e lo faccio con questo pensiero: L’unica disabilità nella vita è il cattivo atteggiamento”.

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