Callori (Forza Italia): “Sanità emiliana clientelare”

"Effetto della politica di Vasco Errani - spiega Fabio Callori, vice presidente vicario regionale di Forza Italia

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Sono senza precedenti i dati sulla sanità emiliana presentati dai sindacati confederali e di categoria che, da settembre, preannunciano una battaglia senza eguali con una mobilitazione che prende di mira non solo i direttori sanitari ma, soprattutto, il prossimo candidato assessore regionale.

“Dopo quasi quindici anni di mandato Errani – sottolinea Fabio Callori, vice presidente vicario regionale di Forza Italia – la sanità è diventata sinonimo di una politica miope e troppo spesso clientelare, i cui disastrosi risultati sono sotto gli occhi di tutti: basti pensare alle liste d’attesa di un anno per una risonanza magnetica e quasi due per una colonscopia in tutto il territorio. O anche all’organizzazione dei nostri presidi ospedalieri, in carenza strutturale di personale e proprio per questo non più in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini”.

“Una situazione – continua – che non riguarda solo alcune province, ma è estesa in modo uniforme a tutta la regione. Gli esempi più eclatanti fanno riferimento al capoluogo, ma possono essere tranquillamente traslati alle altre province. All’Ospedale Maggiore di Bologna, per esempio, delle 70 persone che avrebbero dovuto essere assunte entro la fine di luglio, solo una quarantina ha ottenuto il contratto. Per le altre, c’è ancora da discutere”.

E ancora su alcune scelte discutibili: “Che senso ha ampliare e potenziare il servizio di ostetricia a Bentivoglio e, allo stesso tempo, togliere il pediatra?”.

Callori auspica una scelta oculata per la prossima assegnazione dell’assessorato in Regione: “Diciamo no ad una sanità del “tappabuchi” e sì ad una sanità che premi i migliori, che riduca veramente e non sulla carta le liste di attesa; una sanità che non chiuda strutture seguendo la logica di meri parametri numerici e che valorizzi le strutture anche nelle realtà più disagiate; una sanità pubblica che collabori di più con quella privata per un servizio veloce e di qualità. Per questo, è necessario che al vertice dell’assessorato vi sia una figura ben diversa da quelle che finora ne hanno ricoperto il ruolo nelle capacità, nella visione e nella concezione della politica. Politica intesa come servizio per la collettività e non fine a se stessa per carrierismo o ambizioni di potere”.

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