Alla Residenza Cerati debutta il bistrot “Via Torta 28” per gli ospiti e i loro familiari foto

“Mangiare insieme è stare insieme”. Non è fuori luogo citare il motto al centro dell’ultimo film di Ken Loach, un inno alla solidarietà e alla fratellanza, per presentare il progetto “Via Torta 28”, promosso da Aurora Domus con Fondazione Cerati e il gestore del servizio di ristorazione della struttura, Salus srl. A partire da sabato 11 novembre, per due sabati al mese gli ospiti della residenza Cerati potranno ospitare a pranzo i propri amici e familiari in una sala appositamente allestita come un ristorante – anzi un bistrot, condividendo insieme molto di più dei piatti preparati per l’occasione.

bistrot via Torta

“E’ un’iniziativa nata per valorizzare le relazioni” spiega monsignor Giuseppe Basini, presidente della Fondazione Cerati che dal 2015 ha fatto la scelta di accogliere anche laici e non più solo religiosi. La comunità alloggio Cerati vede 21 ospiti – autosufficienti o parzialmente autosufficienti – mentre la Cra San Camillo conta 28 posti accreditati, servizi gestiti sempre da Aurora Domus. “Ci siamo aperti anche ai laici per ricreare quella che è la comunità di tutti i giorni – sottolinea -. Ed è proprio questo anche il senso del nostro ultimo progetto. Per gli ospiti della comunità alloggio è l’occasione di accogliere i propri familiari, condividendo insieme il pranzo e poter chiacchierare insieme, ritrovando il senso di condivisione” sottolinea monsignor Basini.

bistrot via Torta

“Un senso di convivialità che si era perso durante il covid – sottolinea Paolo Vasciminno di Salus – e che ora può essere recuperato. I piatti proposti sono gli stessi che vengono serviti agli ospiti, i loro parenti potranno così provare in prima persona il servizio”. Per l’occasione il menù sarà arricchito da un antipasto e un dolce, oltre a una selezione di vini di accompagnamento.

bistrot via Torta

Il pranzo sarà servito insieme, in una sala ampia e luminosa, che grandi vetrate che si aprono mostrando Piacenza dall’alto del quarto piano della struttura. Questo spazio è stato arredato come un piccolo bistrot, con mobili e stoviglie di recupero, messe a disposizione dalla Vetrina della Solidarietà di Caritas e con tavoli appositamente realizzati, in questo caso grazie al laboratorio di falegnameria, sempre di Caritas, come ha spiegato il direttore di Caritas Mario Idda. “Volevamo creare qualcosa di bello – ha detto Martina Platé di Aurora Domus – e di sostenibile, così ci siamo rivolti a loro”. Un’opportunità molto apprezzata da ospiti e familiari: il primo pranzo (con una gustosa polenta servita con ragù e gorgonzola, salumi piacentini e dolce di stagione a base di zucca e cioccolato) è andato “sold out” nel giro di pochissimo e sono già prenotati i prossimi appuntamenti. Perché a tavola non c’è ingrediente migliore dell’amore.

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