“Irregolarità nelle graduatorie di progressione” Esposto del Sulpl contro il Comune

“Irregolarità nello scorrimento delle graduatorie delle progressioni verticali tra le aree”. Il segretario generale del Sindacato unitario lavoratori polizia locale (Sulpl) Mario Assirelli ha presentato un esposto al Ministero della Pubblica amministrazione, alla Corte dei conti, all’Ispettorato nazionale e territoriale del lavoro, al prefetto di Piacenza, all’Anac e all’Anci Emilia Romagna, sostenendo che il Comune abbia “modificato a proprio piacimento e in modo del tutto arbitrario il punteggio minimo per essere considerati idonei”. In particolare, il sindacato evidenzia una differenza fra la legislazione vigente e i parametri indicati dalla determina firmata dal segretario generale di Palazzo Mercanti, Luca Canessa, nel punteggio minimo per essere dichiarati vincitori: il passaggio su cui si concentra l’attenzione del Sulpl è quello relativo alla possibilità di essere ammessi anche con un punteggio inferiore a 60/100 ma a condizione di essere “in graduatorie in cui vi siano tanti vincitori quanti sono i posti disponibili previsti negli avvisi di selezione, pur avendone rinunciato”.

Il Sulpl, in una nota, dichiara di aver riscontrato “irregolarità nello scorrimento delle graduatorie delle progressioni verticali tra le aree, per permettere ad esempio nel settore della polizia locale ad agenti di avanzare, senza procedura concorsuale ma per comparazione di titoli, nella categoria degli ufficiali, e così anche in altri settori dell’amministrazione. Tutto è verificabile sull’albo pretorio del Comune. Sia l’articolo 6 della Disciplina delle progressioni verticali – prosegue la nota – a cui hanno lavorato intensamente oltre alla delegazione trattante di parte pubblica anche le rsu e le organizzazioni sindacali, che l’articolo 8 dei bandi ex articoli 13 e 15 del Contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl), stabilivano che ‘la graduatoria finale è formata secondo l’ordine della votazione complessiva riportata da ciascun candidato con l’osservanza, a parità di punti, della preferenza per il candidato più giovane di età anagrafica e, in caso di ulteriore parità, sarà data precedenza alla maggiore anzianità di servizio. Sono dichiarati vincitori, nei limiti dei posti previsti dall’avviso di selezione, i candidati utilmente collocati nella graduatoria, purché abbiano conseguito una valutazione di almeno 60/100. La graduatoria e le nomine dei vincitori delle procedure di selezione sono approvate dal dirigente responsabile del servizio in materia di personale e sono utilizzate esclusivamente nel limite dei posti messi a selezione'”.

“Il 29 dicembre 2023 – scrive il sindacato – venivano pubblicate le graduatorie e in data 10 gennaio 2024 a firma del segretario generale sull’albo pretorio del Comune di Piacenza veniva pubblicata la Determinazione dirigenziale 24 e le graduatorie revisionate, nella quale veniva esplicitato quanto segue: sono dichiarati vincitori i candidati che abbiano raggiunto una valutazione di almeno 60/100; qualora i vincitori rifiutassero la progressione per il Settore verso il quale hanno presentato domanda, si procederà allo scorrimento della relativa graduatoria, nei limiti dei posti messi a bando per la specifica progressione/graduatoria, interpellando i candidati che si sono utilmente classificati nelle posizioni successive e che risultano, quindi, idonei; al fine dello scorrimento della graduatoria nei limiti dei posti messi a bando, sono considerati utilmente collocati in graduatoria i candidati che pur non avendo raggiunto la valutazione di almeno 60/100, sono in graduatorie in cui vi siano tanti vincitori quanti sono i posti disponibili previsti negli avvisi di selezione, pur avendone rinunciato”. “È consolidato il principio che la procedura di un concorso non può essere modificata dopo il suo avvio – osserva il Sulpl -. La formazione della graduatoria di un concorso pubblico è infatti soggetta alle norme di diritto pubblico. Nel caso specifico la pubblica amministrazione, a firma del segretario generale, ha modificato a proprio piacimento e in modo del tutto arbitrario il punteggio minimo per essere considerati idonei. Per analogia è come se in sede di concorso pubblico per agenti o ufficiali, il Comune avesse deciso di assumere anche i candidati con punteggio inferiore a 21/30 e per questo non idonei. Non a caso, si chiamano graduatorie di merito e distinguono gli idonei dai non idonei proprio in base alla soglia del punteggio minimo che nel caso in questione era fissato in 60/100 dallo stesso segretario generale, nonché responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza”.

“La selezione dei meritevoli – dice ancora il sindacato della polizia locale – è il primo interesse dell’amministrazione quando indice un concorso pubblico, ed è suo compito selezionare le risorse idonee per lo svolgimento delle funzioni del ruolo lavorativo. Chiaro è che, prima di intraprendere queste azioni, la nostra segreteria provinciale e il nostro ufficio legale hanno provato a indurre l’amministrazione al ragionamento, chiedendo l’annullamento in autotutela delle graduatorie, ma senza sortire l’effetto sperato. Anche in considerazione del fatto che il contenzioso che si profila all’orizzonte potrebbe comportare un notevole dispendio di soldi pubblici. Quello che questo sindacato di categoria chiede è il rispetto della legalità e dei principi fondanti della pubblica amministrazione: trasparenza, equità ed economicità, senza ovviamente trascurare la valorizzazione reale del merito. Auspichiamo che gli organi preposti, ognuno per la parte di competenza, controllino a 360 gradi la procedura concorsuale appena conclusa”.

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