“Venti interdittive antimafia negli ultimi anni a Piacenza” L’audizione del prefetto

Tanti i temi toccati nel corso dell’audizione del prefetto di Piacenza Paolo Ponta davanti alla commissione legalità presieduta da Massimo Trespidi a Palazzo Mercanti, nel pomeriggio del 23 gennaio. Dalla prevenzione alle infiltrazioni della malavita nel tessuto economico locale, passando per la sicurezza percepita, fino all’accoglienza dei minori non accompagnati e dei migranti, Ponta non si è sottratto agli stimoli venuti dai consiglieri.

Nel suo intervento Ponta ha sottolineato che “I temi della commissione sono gli stessi che stanno a cuore alla prefettura, non solo ordine e sicurezza ma anche la legalità sul territorio in rappresentanza dello Stato”. “Il problema dell’infiltrazione dell’economia illegale – ha evidenziato Ponta, che ha prestato servizio per diversi anni alla prefettura di Alessandria – nelle province nel Nord Italia risale indietro nel tempo, ma si è diffuso in particolare dopo la crisi economica del 2008 che ha aumentato la vulnerabilità di alcuni imprenditori. Si tratta di infiltrazioni molto subdole, messe in atto da personaggi che spesso agiscono nell’ombra, figure di secondo piano che diventano contigui alla criminalità organizzata”. “Negli ultimi anni la prefettura di Piacenza – ha ricordato – ha adottato venti interdittive antimafia e prima del mio arrivo aveva già stipulato protocolli di legalità con più di trenta comuni, con enti come Acer, l’azienda Ausl e il Consorzio di Bonifica, perché le infiltrazioni si insinuano in particolare negli appalti. Il gruppo interforze antimafia della prefettura si riunisce periodicamente per misurare il livello di pericolo. Facciamo un lavoro di carattere preventivo sul territorio, per intervenire è sufficiente un criterio probabilistico, perchè occorre anticipare e prevenire i reati”.

Prefetto Ponta commissione

“Il rispetto della legalità passa – ha proseguito il prefetto – anche per il perseguimento della criminalità diffusa, quella che più stravolge la vita dei cittadini. E’ qui che si pone il tema della sicurezza reale e di quella percepita. I reati nell’arco dell’ultimo decennio sono diminuiti nel complesso, con alcune eccezioni come i furti in abitazione che sono aumentati, ma la percezione di sicurezza non va di pari passo. Contro la criminalità quotidiana allora dobbiamo continuare a mettere in atto una reale collaborazione tra le varie forze di polizia e dell’ordine nel comitato per l’ordine e la sicurezza. Su questo fronte la prevenzione con il presidio del territorio è fondamentale, ma anche il Comune fa la sua parte con la cura della città contro il degrado urbano, ad esempio illuminando bene giardini e parchi. Ho trovato Piacenza una città elegante e accogliente sotto questo punto di vista”. Altri temi cruciali citati da Ponta sono il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e l’educazione alla legalità, “di grande importanza soprattutto per i giovani, a partire dalla base della nostra Costituzione”. “La legalità si costruisce dal basso, – ha rimarcato – attraverso una sicurezza integrata e partecipata attraverso il ruolo attivo dei cittadini, tutti possono essere utili per segnalare qualcosa che non va, per porre l’attenzione su alcune situazioni. Sono assolutamente contrario a ragionare sulla sicurezza in maniera asettica, solo statistica. Non possiamo guardare solo ai numeri, sottovalutando quello che sentono e pensano i cittadini, non faremmo un servizio alla comunità e alla nostra democrazia. Non possiamo mettere sotto ai piedi la percezione dell’insicurezza, per questo serve una città bene videosorvegliata, ma anche dove passano pattuglie e le divise sono visibili; mi piacciono inoltre i servizi coordinati sul territorio delle forze dell’ordine, quelli che prevedono l’intervento dei rinforzi di servizio prevenzione crimine della polizia e il contingente dei carabinieri. Permettono di fare controlli più mirati e di mostrare la presenza sul territorio”.

Sulla dislocazione dei militari a presidio della stazione ferroviaria ed un eventuale spostamento in altri luoghi della città, Ponta ha sottolineato che “decide il comitato dell’ordine e della sicurezza: se ci fosse la richiesta di impiego in un’altra zona, verrà valutata in quella sede”. Infine un passaggio sui minori stranieri non accompagnati e gli immigrati. Ponta ha ricordato che sono stati avviati progetti di formazione professionale: “Ci stiamo interessando per proporre qualcosa di alternativo alla strada, l’inserimento di questi giovani in percorsi che possano avviarli ad un lavoro”. “La migliore accoglienza possibile per le persone richiedenti asilo – ha aggiunto – è quella diffusa sul territorio che consente di evitare i ghetti, inoltre abbiamo convenzioni fra enti come l’Asp per migliorare l’accoglienza ed evitare il disagio. Sulle procedure di riconoscimento dello status di rifugiati, le procedure sono ancora lunghe anche se le commissioni territoriali sono state potenziate”. In chiusura di seduta, il presidente Trespidi ha annunciato la commissione legalità organizzerà nel mese di febbraio un incontro pubblico con la procuratrice Grazia Pradella e le classi quinte delle scuole piacentine, all’ex chiesa del Carmine, “per promuovere l’educazione alla legalità e alla cittadinanza responsabilità, nell’ottica della collaborazione con le scuole”.

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