A Gragnano si “risveglia” il Nuovo Cinema Italia: il centro culturale è realtà

“Abbiamo restituito un luogo di cultura alla nostra comunità, grazie alla collaborazione tra istituzioni pubbliche e privati”. Sono le parole del sindaco di Gragnano Trebbiense Patrizia Calza, in occasione del taglio del nastro del restaurato centro culturale adiacente al municipio nella mattinata del 27 gennaio. Al “Risveglio del Nuovo Cinema Italia”, come era chiamato l’edificio, hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale Barbara Lori, il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi e il giornalista del Corriere della Sera Giangiacomo Schiavi, gragnanese doc.

“In questo intervento di recupero – ha sottolineato durante la cerimonia il sindaco Calza – abbiamo ripercorso la storia di questo edificio e al tempo stesso la storia della nostra comunità, fare memoria non vuol dire solo parlare del passato ma scoprire quanto hanno dato, anche persone semplici, per lo sviluppo di Gragnano. La storia di questo edificio e la storia di queste persone e a loro dedichiamo questo momento. Noi vogliamo che non vengano più dimenticate”. Per finanziare l’intervento di recupero, è stato ricordato, “ci hanno aiutato la Cooperativa San Martino e la azienda casearia Lattegra, esempio di imprese socialmente responsabili, così come istituzioni, la Regione Emilia Romagna e la Fondazione di Piacenza e Vigevano”.

centro culturale Gragnano inaugurazione

Il giornalista Giangiacomo Schiavi ha ricordato il “vecchio” Cinema Italia, il suo papà infati era uno degli operatori: “Il Cinema Italia era il nostro Nuovo Cinema Paradiso, ricordo che accompagnavo mio papà a attaccare le locandine e a recuperare le bobine, che arrivavano da Piacenza e poi dovevano andare a Agazzano”.

nuovo cinema Italia inaugurazione Gragnano

Dal presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi è arrivato un ringraziamento a Patrizia Calza, “perché è riuscita a trasformare un’inaugurazione in un momento di memoria collettiva”. “Complimenti davvero alla sindaca – ha aggiunto – per essere riuscita a recuperare le risorse necessarie a recuperare queste risorse, complessivamente mezzo milione di euro, e so bene con quali difficoltà e con la volontà di fare non solo l’ordinaria amministrazione, ma di recuperare un luogo di comunità. Per questo noi, come Fondazione, abbiamo deciso di sostenere questo progetto: e’ un luogo di identità, che non resta ferma ma cambia negli anni, e l’amministrazione illuminata è quella che capisce come questo percorso vada sostenuto”. L’assessore regionale Barbara Lori ha sottolineato: “La Regione ha deciso di investire risorse per il recupero di spazi pubblici, privilegiando progetti mirati a un uso effettivo come in questo caso”.

Il recupero della struttura è costato complessivamente 500mila euro, con contributi pubblici e privati arrivati dalla Regione (200mila euro), a cui si sono aggiunti altri 166mila euro provenienti da fondi per la rigenerazione urbana (all’interno di un progetto con i 6 comuni della Francigena e della via di San Colombano), trentamila euro della Fondazione di Piacenza e Vigevano per l’acquisto degli arredi, insieme ad altre sponsorizzazioni di privati come l’azienda Lattegra e la cooperativa San Martino. Il progetto è stato seguito dallo studio associato Pancini Massimo e Claudio, di concerto con la responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Gragnano Simona Cerutti e l’assessore dei Lavori Pubblici Cristiano Schiavi.

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Il progetto si è posto prevalentemente l’obiettivo di rendere l’edificio rispondente alla normativa antisismica, mediante la realizzazione di opere strutturali sugli elementi portanti del fabbricato. E’ stato rifatto il tetto e riqualificate tutte le facciate, mentre all’interno è stato riqualificato il salone principale, rendendolo adatto ad utilizzi polivalenti e di diversa natura, con una zona palco, leggermente rialzata e dotata di schermo a discesa per proiezioni. Sul lato opposto è stata ricavata una nuova scala in ferro e legno, per accedere al locale soppalco, prima inaccessibile, collegandolo così al salone principale, per l’utilizzo combinato in caso di più eventi. Sul lato nord del salone invece è stato ricavato un locale da destinare “al pellegrino”, con accesso anche diretto dall’esterno, per non interferire con le attività interne della struttura. Ma ulteriori dettagli saranno forniti durante l’inaugurazione del 27 gennaio. “E’ un intervento a cui teniamo molto – ha sottolineato Patrizia Calza – per restituire all’utilizzo un edificio dalla storia gloriosa, che inizia nel 1928 con l’utilizzo come teatro e poi come cinema. Ci aiuterà in questo Giangiacomo Schiavi, mentre noi come amministrazione parleremo del futuro di questo nuovo spazio, che vedrà un utilizzo molto diversificato, da Casa della Memoria a Casa del Pellegrino”.

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