La veterana della Pubblica Valtrebbia Italina Sala “A 86 anni posso ancora essere utile”
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![Italina Sala](https://www.piacenzasera.it/photogallery_new/images/2024/02/italina-sala-226611.660x368.jpg)
La domanda rientra nel novero di quelle off limits per una signora, ma non c’è neppure bisogno di formularla perché Italina Sala gioca d’anticipo. “Vuole sapere quanti anni ho? Sono 85 e mezzo, saranno 86 il 28 di giugno. E alla Pubblica di Travo, come tutti gli anni, organizzeranno una festa di compleanno” racconta.
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2 di 2Italina Sala è maestra di montagna, Cavaliere al merito della Repubblica nel giugno 2012, e tra i fondatori della Pubblica Assistenza Valtrebbia di Travo. “Era il 1986 – racconta – e una mia conoscente mi aveva chiesto se ero disponibile a partecipare, perché serviva un numero minimo di iscritti per poter far nascere l’associazione. Ho accettato e sono così diventata la tesoriera della Pubblica”. Sono trascorsi quasi quaranta anni e Italina non ha ancora smesso la divisa arancione da volontaria. “Ovviamente non salgo più in ambulanza e non faccio servizi di soccorso, ma se c’è la necessità di dare una mano durante i trasporti sanitari, io ci sono – spiega -. Durante uno di questi servizi, mentre stavamo aspettando che un nostro assistito potesse essere visitato nel reparto di oculistica, mi è stato chiesto perché, alla mia età – e in Pubblica a Travo sono la più anziana – avessi ancora voglia di fare la volontaria. Ho risposto che continuerò a farlo, finché starò bene. Cosa dovrei fare? Ho tempo libero e la Pubblica è come se fosse la mia famiglia. Vedo tante persone, anche più giovani di me, che trascorrono tempo al bar. Perché invece non rendersi utili, se la salute c’é?”.
![Pubblica assistenza Travo](https://www.piacenzasera.it/photogallery_new/images/2024/02/pubblica-assistenza-travo-226608.jpg)
Del resto quella di Italina è stata un’intera vita dedicata agli altri: nata a Cisiano di Rivergaro, insieme alla sorella Dirce è diventata maestra. Pur restando legata a Travo, nei primi anni ha insegnato in diverse frazioni sui monti, tra la Valtrebbia e la Valnure. Nicelli, Prato Barbieri, Casali di Morfasso, per poi fare ritorno nel territorio di Travo, tra Bobbiano, Donceto e Rocca di Viserano. Gli ultimi anni, poi, sono trascorsi alle scuole elementari in paese a Travo. Dopo la pensione, l’impegno in Pubblica è diventato prevalente. “Avevo più tempo a disposizione e, compatibilmente con l’impegno che ho dedicato ai miei genitori, fino a quando sono rimasti con me, ho deciso di dedicarmi al volontariato. E’ un’esperienza – dice – che consiglio a tutti. Sono tanti i modi in cui ci si può rendere utili, non è necessario prestare solo soccorso. E’ possibile fare come me, e accompagnare i pazienti alle visite mediche o a sottoporsi alla dialisi. In cambio – assicura – si riceve molto di più di quello che si dà”.
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