“Consumo di suolo non oltre il tre per cento” Ok alla mozione Pd. La minoranza “Inutile”

Si è accesa la discussione in consiglio comunale sullo sviluppo urbanistico nel futuro prossimo di Piacenza. Sotto i riflettori la mozione con primo firmatario Sergio Ferri e altri consiglieri del Partito Democratico sul consumo di suolo: un documento che impegna la giunta a contenere le nuove edificazioni entro il limite fissato dalla legge urbanistica regionale del tre per cento del terreno già urbanizzato. Come evidenziato da Ferri nell’illustrazione del provvedimento, “il testo si propone di porre un argine al meccanismo contenuto nella legge regionale della perequazione, che consente ai comuni di scambiarsi quote di edificabilità, con la possibilità di superare il limite del tre per cento”. Nel testo si chiede di mantenere il consumo di suolo sotto al tre per cento fino alla prossima “Valsat”, ovvero il monitoraggio di Valutazione di sostenibilità ambientale territoriale previsto all’interno del Pug (il nuovo piano urbanistico generale). Al termine del dibattito la mozione è stata approvata a maggioranza (con 20 voti a favore, 10 contrari e un non partecipante).

OK DALLA GIUNTA – L’assessore all’urbanistica Adriana Fantini, nell’accogliere la mozione, ha ricordato che “la legge urbanistica regionale dell’Emilia Romagna è una delle più stringenti sulla tutela del territorio e ha introdotto contenuti importanti come il limite del tre per cento di suolo utilizzabile entro il 2050, fino a perseguire l’obiettivo al consumo di suolo zero. Il monitoraggio effettuato dal Comune ci ha indicato che a 5 anni dall’entrata in vigore della legge regionale, non è stata ancora consumata alcuna quota del tre per cento concesso, un dato di conoscenza sullo stato dell’arte importante”. “Il nostro ufficio di piano inoltre – ha proseguito – ha svolto un corposo lavoro di analisi del patrimonio di riuso e di riqualificazione presente sul territorio, anche in relazione al quadro di area vasta contenuto dal Ptav della Provincia”. “La fotografia complessiva ci consente di accogliere – ha concluso – le raccomandazioni e gli impegni della mozione, ci è consentito di ipotizzare uno sviluppo nei prossimi anni compatibile dal punto di vista ambientale e sociale, verso scelte di riuso e rigenerazione urbana”.

LA MINORANZA: “MOZIONE INUTILE” – Molto critici gli interventi dei consiglieri di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi e Stefano Cugini, che si sono visti respingere dal dibattito un emendamento alla mozione, per escludere in maniera più rigida il ricorso alla perequazione: “Un provvedimento inutile che non fa altro che ripetere il contenuto della legge regionale”. Di altro avviso Caterina Pagani (Piacenza Oltre), che ha rimarcato: “E’ importante la volontà espressa dalla mozione di garantire il massimo di consumo del 3 per cento di suolo già urbanizzato”. Per Massimo Trespidi (Civica di centrodestra) abbiamo assistito oggi a un “contorsionismo di natura politica da parte della maggioranza, che ha spostato la discussione della mozione dopo aver pensato di ritirarla”. “Questa mozione è una copiatura della legge regionale – ha aggiunto – e in realtà dimostra che la sinistra vuole le mani libere sulla città, la sinistra della betoniera e del mattone che ha governato in questi 24 anni”. Favorevole anche Matteo Anelli (Piacenza Coraggiosa) che ha rimarcato la necessità di “uno sviluppo di qualità per la città”. Per Patrizia Barbieri (Civica di centrodestra) quella in discussione “è una bella mozione vuota, la mozione del vorrei ma non posso, una presa in giro limitarsi a citare la legge regionale”. Secondo Tiziana Albasi (Pd), la richiesta della mozione è equilibrata perchè non esclude “opportunità di sviluppo sostenibile per la città”. Ha espresso soddisfazione rispetto ai contenuti del provvedimento anche Claudia Gnocchi (civica Tarasconi): “Continuerò a fare in modo che la sensibilità ambientale sia mantenuta alta nella maggioranza, fa piacere che il Pd si faccia portavoce di questo tema anche per la nostra città”. Sara Soresi (Fratelli d’Italia) ha sostenuto che “la mozione non introduce nuovi paletti rispetto alla legge regionale, offende l’intelligenza dei cittadini e anche la nostra. Mi domando a cosa è servito stare in aula oggi”.

Dallanegra

IL SINDACO: “NON SIAMO CEMENTIFICATORI” – In aula è intervenuto il sindaco Katia Tarasconi che ha ricordato come la legge urbanistica prevedesse che all’interno dell’area vasta si potesse fare la perequazione: “In un primo tempo nella pianificazione provinciale c’era, prevista e già normata, poi tutta questa parte è stata stralciata. Quindi per andare verso la perequazione occorrerà che di volta in volta i comuni si mettano d’accordo, serviranno i progetti che dovranno passare in consiglio comunale”. “La mozione di oggi non riporta semplicemente il testo della legge regionale, – ha continuato il sindaco – ma qualcosa di molto chiaro, ovvero il Comune si atterrà al tre per cento di consumo di suolo fino a quando non ci sarà un nuovo monitoraggio, Valsat”. Secondo Tarasconi sarebbe sbagliato prendersi un impegno vincolante più lungo nel tempo: “Non abbiamo la sfera di cristallo, per questo abbiamo pensato di impegnarci per un tempo limitato, non fino al 2050 come la legge regionale. Non vogliamo passare per i cementificatori, vi ricordate che c’era l’ospedale fuori dalla tangenziale e lo abbiamo portato dentro la tangenziale, ricordate che il ‘bollone’ di Roncaglia (area destinata a possibili insediamenti logistici, ndr) lo abbiamo cancellato? Siamo una giunta che cerca di tenere insieme le esigenze dell’ambiente e dello sviluppo, dentro al nuovo Pug faremo tutte le discussioni per definire aree, criteri e avere una città che si sviluppa sempre più dal punto di vista ambientale, senza precludere le scelte delle nuove generazioni”.

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