Disuguaglianze economiche e fiscali, il Pd ne parla con Bersani e Bussacchini

“Disuguaglianze economiche e fiscali nell’era del neoliberismo e della globalizzazione”: questo il tema al centro della conversazione che vedrà protagonisti Pier Luigi Bersani e il segretario Cgil Ivo Bussacchini. L’incontro – promosso dal Partito Democratico – è in programma giovedì 18 aprile, alle ore 20.30, alla sala Nelson Mandela della CGIL (in via XXIV Maggio, 18 – Piacenza).

“Le disuguaglianze economiche e fiscali richiedono un’urgente correzione – afferma Giorgio Alessandrini (Partito Democratico di Piacenza), che coordinerà l’incontro -. Per equità e per ripristinare la fiducia dei cittadini nello Stato e nella politica; ma anche per ragioni economiche, al fine di sostenere la domanda interna in un’economia basata sul consumo di beni. Il Rapporto Oxfam 2023 definisce il fisco italiano è un fisco “a la carte”. La reale distinzione tra contribuenti è questa: da una parte chi non può sfuggire alle maglie del fisco perché subisce il prelievo tramite ritenuta alla fonte, e cioè i dipendenti e pensionati; dall’altra tutti quelli che dichiarano quanto percepiscono in un sistema privo di un serio controllo. Lo Stato, incapace di effettuare accertamenti che possano ristabilire un accettabile equilibrio del carico tra le diverse tipologie di provenienza, ha lasciato aumentare negli ultimi vent’anni le entrate da IRPEF a carico dei ceti medi e medio alti da lavoro dipendente e da pensione, confidando nella scarsa reattività degli stessi, assuefatti dalla ritenuta alla fonte a ragionare sullo stipendio netto e alle spese che si possono permettere in base a questo”.

“Mentre dipendenti e pensionati non hanno vie di fuga – prosegue -, un intero universo di lavoratori autonomi, imprenditori e imprese usufruisce di agevolazioni, regimi forfetari, bilanci addomesticati per pagare con aliquote più basse dei primi o addirittura per eludere o evadere. Il risultato è quello di enormi differenze nelle imposte a parità di reddito e una tassazione che grava più sul lavoro che sul capitale. Questo deprime consumi ed economia e crea inspiegabili disuguaglianze. Come mai 22 milioni di lavoratori dipendenti e 15 milioni di pensionati che pagano l’81% dell’IRPEF non sono ancora sotto le finestre del Ministero delle Finanze a protestare e reclamare che le tasse le paghino tutti? Lo chiederemo a Pierluigi Bersani e Ivo Bussacchini. Esporremo i dati e faremo le riflessioni conseguenti, per capire che Italia e che Europa vogliamo”.

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