“Liberate Toomaj Salehi” L’appello degli artisti piacentini per il rapper iraniano

Oltre cento artisti piacentini – tra cui Marco Bellocchio, Isabella Ferrari e Nina Zilli – hanno sottoscritto l’appello a sostegno del rapper iraniano Toomaj Salehi, condannato a morte per la sua partecipazione, nel 2022, alle proteste antigovernative nel suo Paese, già incarcerato in precedenza per i testi delle sue canzoni. Una iniziativa lanciata dal Comitato Donna Vita Libertà di Piacenza: “Siamo orgogliose e orgogliosi – affermano – di appartenere a una comunità, quella piacentina, dove il mondo artistico e culturale vuole far sentire la propria voce e sostenere il coraggio delle donne e degli uomini iraniani che non si fanno intimidire, che continuano a manifestare in ogni forma per la difesa dei diritti umani e civili, in nome della libertà, tutti elementi che sono alla base di ogni espressione artistica”.

“Quando il rapper iraniano Toomaj Salehi, voce critica nei confronti del regime iraniano, è stato condannato a morte con l’accusa di aver commesso l’assurdo reato ”corruzione sulla terra” – spiegano – abbiamo deciso di ritornare in piazza a manifestare per riaccendere i riflettori sulle atrocità commesse dal regime iraniano e sostenere le donne e il popolo iraniani che coraggiosamente continuano a battersi per liberarsi della dittatura patriarcale e sanguinaria degli Ayatollah. Toomaj è anche il simbolo dell’unità fra etnie e religioni in Iran, e dà voce a chi contrasta ogni tipo di discriminazione. Per questo Toomaj è stato nuovamente arrestato ed ora
condannato a morte dal tribunale di Isfahan con una sentenza in contrasto rispetto a quella della Corte Suprema che escludeva la condanna a morte”.

“In questi giorni – proseguono – altri tre giovani rapper sono stati rinchiusi nelle carceri del feroce regime iraniano e addirittura il famoso regista Mohammad Rasoulof – vincitore dell’orso d’oro a Berlino nel 2020 (“Il male non esiste”, incentrato sulla pena di morte nel suo Paese), la sua ultima fatica “The seed of the sacred fig” è stata inserita nella selezione ufficiale del Festival di Cannes 2024 – è stato condannato a 5 anni di carcere, alla fustigazione e alla confisca dei beni con l’accusa di “collusione contro la sicurezza nazionale” e tre delle sue opere sono state definite “propaganda contro il sistema”. La cultura e l’arte sono nel mirino del regime. Abbiamo così deciso di interpellare il mondo delle artiste e degli artisti piacentini (tanti, importanti, alcuni conosciuti e apprezzati anche ben oltre i confini italiani), abbiamo loro proposto un appello, che hanno sottoscritto in 127, che oggi rendiamo pubblico e che invieremo all’Ambasciata iraniana a Roma. Ringraziamo di cuore tutte e tutti quelli che hanno aderito”.

“Sabato scorso – concludono – la nostra manifestazione è stata accompagnata dalle note del Va pensiero dal Nabucco di Giuseppe Verdi (grido di libertà di tutti i popoli al di là di ogni confine temporale e geografico) magistralmente eseguito dal Coro del Teatro Municipale e dagli allievi del Conservatorio diretti dal Maestro Corrado Casati. Noi li ringraziamo tantissimo e invitiamo tutte le artiste e tutti gli artisti che hanno sottoscritto l’appello ad accompagnarci negli appuntamenti che il comitato Donna Vita e Libertà di Piacenza organizzerà a partire da quello programmato per sabato 18 maggio dalle 17 alle 18 e 30 in Piazzetta San Francesco”.

A questo link il testo dell’appello, già sottoscritto da tanti artiste e artisti piacentini.

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