Un girone con tante nobili decadute, conterà il carattere IL COMMENTO

Appena completata la costruzione della nuova squadra edizione 2024-25 con gli acquisti del portiere Daniele Di Giorgio e dell’attaccante Alessandro Doria, il Piacenza ha conosciuto il gruppo delle sue future avversarie. Crediamo una certa delusione nell’apprendere di essere stati catapultati nel girone D, assieme al Fiorenzuola, dopo che negli ultimi giorni si era sparsa voce di un possibile inserimento nel girone A, raggruppamento molto più agevole come trasferte e, almeno sulla carta, notevolmente più accessibile come difficoltà tecniche. Premesso che fare previsioni sulla stagione ad inizio agosto è sempre un esercizio velleitario, in quanto non si conosce il reale valore delle squadre e si va sempre sul blasone o sull’importanza della città molto spesso ingannevole, proviamo ad immaginare il futuro.

Tra le future avversarie delle piacentine, ad esempio, c’è quella Pistoiese che da tanti anni è stata protagonista nei massimi campionati di serie B, C ed addirittura di A. La Pistoiese, però, è appena stata dichiarata fallita ed un paio di imprenditori hanno affidato all’ex biancorosso Max Taibi il compito di mettere assieme una squadra competitiva con risorse limitate. Ci sono squadre con passati illustri di categorie superiori, come Ravenna, Imolese, Forlì, San Marino e Prato, oltre a società molto ben organizzate come il Tuttocuoio ed il Lentigione. Già il fatto di ritrovarci il retrocesso Fiorenzuola significa che, anche nel miglior dei casi, una delle due (Piacenza e Fiorenzuola) dovrà rimandare i propositi di ritorno in serie C.

Quello che più sorprende e meraviglia nelle formazioni dei nove gironi è lo strano, incomprensibile e stravagante criterio con cui questi gironi sono stati formati. Perchè non mettere il Piacenza nel girone A assieme alle pavesi (Pavia, Derthona, Vogherese, Fossano, Oltrepo), Vado e le rimanenti squadre della Riviera ligure? Preso coscienza delle difficoltà che l’attendono, il Piacenza del presidente Polenghi non ha perso tempo e già all’indomani della fine del campionato scorso si è messo all’opera per allestire una formazione in grado di puntare alla promozione. Lo ha fatto usando il buon senso cercando di usare al meglio le risorse a disposizione, che non saranno tante ma, a quanto sembra, adeguate allo scopo, anche se – si deve sempre tener presente – è il campo a dare i verdetti ed il campo, pur rispettando tutte le competenze possibili, a volte riserva sorprese sia in positivo che in negativo.

Alla corte del confermato allenatore Rossini è arrivata una decina di ragazzi in gran parte giovani, ma anche giocatori già affermati come Manicone e Grieco. Ritroveremo il bomber Recino, ma non la sua spalla D’Agostino. In compenso Recino avrà vicino l’esperto Manicone e colui che, a nostro avviso, sarà un’autentica sorpresa: Alessandro Doria. Ad una analisi forzatamente superficiale, ci sembra una formazione ben amalgamata con un centrocampo di qualità e di quantità, un attacco imprevedibile, mentre qualche dubbio potrebbe arrivare dal reparto difensivo. Molte sono le partite amichevoli in programma prima della prima uscita ufficiale in Coppa Italia del 2 settembre. Il tempo di crescere non manca, sia nella costruzione tattica che, soprattutto, in quella caratteriale, qualità principale per raggiungere gli obiettivi.

Luigi Carini

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