Ricerca sui farmaci antidiabetici, alla piacentina Araldi il prestigioso “grant” dell’European Research

ALLA PIACENTINA ELISA ARALDI, DOCENTE DELL’UNIVERSITÀ DI PARMA, UNO STARTING GRANT DELL’EUROPEAN RESEARCH COUNCIL – Dei 41 che arrivano in Italia, quello alla professoressa Araldi è l’unico per l’Emilia-Romagna. Progetto incentrato sullo studio dei fattori che determinano l’efficacia del trattamento con farmaci antidiabetici GLP-1RA.

La piacentina Elisa Araldi, docente dell’Università di Parma, si è aggiudicata uno degli Starting Grant assegnati dall’European Research Council alle giovani ricercatrici e ai giovani ricercatori di tutta Europa. Nel complesso 494 i finanziamenti attribuiti dall’ERC, per un totale di circa 780 milioni di euro. Tra i 41 arrivati in Italia, quello a Elisa Araldi è l’unico per l’Emilia-Romagna. Araldi, nata a Castel San Giovanni (Piacenza), si è aggiudicata l’ERC Grant per il progetto Hormone-Induced Resistance to GLP-1 Receptor Agonists in Diabetes: Unraveling the Molecular Complexities (acronimo GLP1RES), incentrato sullo studio della resistenza al trattamento con farmaci GLP-1RA in alcune persone diabetiche. Gli agonisti del recettore del glucagon-like peptide 1, o GLP-1RA (come liraglutide, exenatide, semaglutide, ecc), sono farmaci andidiabetici che hanno rivoluzionato il trattamento del diabete mellito di tipo 2 e dell’obesità. Tuttavia, un sottoinsieme di pazienti non risponde a questi agenti o sviluppa resistenza al trattamento, e questo rappresenta una importante sfida clinica.

Il lavoro precedente della professoressa Araldi e dei suoi collaboratori su pazienti e modelli animali mostra che una modificazione post trascrizionale di alcuni ormoni endogeni, l’amidazione al C-terminale, determina l’efficacia dei farmaci GLP-1RA nel ridurre l’emoglobina glicata e quindi migliorare i sintomi e le complicazioni del diabete mellito di tipo 2. L’assenza di amidazione infatti promuove la resistenza ai farmaci GLP-1RA, ma l’ormone (o gli ormoni) responsabili di questo meccanismo sono sconosciuti. Questo nuovo progetto esplorerà quali sono gli ormoni amidati endogeni che determinano la risposta a farmaci GLP-1RA. Saranno usati diversi modelli sperimentali per analizzare il contributo degli ormoni amidati endogeni nella resistenza a farmaci GLP-1RA. Parallelamente saranno sfruttati approcci di “machine learning” su dati clinici e genetici di pazienti per selezionare quali fattori determinano la probabilità di sviluppare resistenza a GLP-1RA e per valutare il contributo combinatorio degli ormoni amidati sulla suscettibilità al diabete mellito di tipo 2. Combinando approcci sperimentali e computazionali, il progetto mira ad acquisire una comprensione più approfondita della complessa interazione tra ormoni endogeni (e i loro effetti combinatori) e il meccanismo di azione dei farmaci GLP-1RA, per sviluppare terapie più efficaci e personalizzate e, in ultima analisi, per migliorare i risultati clinici nelle persone con diabete di tipo 2. L’acronimo GLP1RES unisce proprio GLP-1RA e RESistance, che è il meccanismo che si cerca di prevenire con la ricerca su questo progetto.

Solo un anno fa la professoressa Araldi era risultata vincitrice della seconda edizione dell’Early Career Fellowship Programme di Human Technopole, nato per supportare per cinque anni (con un finanziamento di 200mila euro l’anno) la ricerca di giovani scienziate e scienziati di talento che, provenendo dall’estero, desiderano lanciare il proprio gruppo indipendente di ricerca in un’istituzione italiana. La prof.ssa Araldi aveva scelto proprio l’Università di Parma (Dipartimento di Medicina e Chirurgia) per condurre il proprio progetto di ricerca sugli intermedi della sintesi del colesterolo.

Elisa Araldi è docente di Biochimica all’Università di Parma. Dopo la laurea in Biologia cellulare e molecolare all’Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore di Pisa ha svolto un dottorato di ricerca in Patobiologia e medicina traslazionale alla New York University. Ha svolto attività di ricerca all’Harvard Medical School (USA), alla New York University (USA), alla Yale University e all’ETH di Zurigo, e prima di arrivare a Parma è stata Junior Professor of Computational Systems Medicine allo University Medical Center della Johannes Gutenberg University a Magonza in Germania.

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