Piacenza e l’inquinamento: l’aria migliora, più nitrati nell’acqua

E’ questa in estrema sintesi la situazione ambientale della nostra Provincia delineata dal direttore di Arpa Piacenza Giuseppe Biasini intervenuto a Palazzo Galli 

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L’inquinamento atmosferico a Piacenza resta un aspetto critico, ma il trend negli ultimi anni registra un miglioramento, mentre si segnala l’aumento della concentrazione di nitrati nelle acquee sotterranee. Diminuisce il consumo del suolo, ma il progressivo spopolamento delle aree montane lascia spazio a situazioni di dissesto.

E’ questa in estrema sintesi la situazione ambientale della nostra Provincia delineata dal direttore di Arpa Piacenza Giuseppe Biasini intervenuto a Palazzo Galli per un incontro pubblico di approfondimento sul tema dell’inquinamento, secondo appuntamento dell’iniziativa “I medici parlano di salute, ambiente e stili di vita”, promossa dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Piacenza con il patrocinio di Comune, Provincia e Ausl, per informare e sensibilizzare i cittadini su alcuni grandi temi inerenti la salute.

Lo stato di qualità dell’aria (IQA) a Piacenza negli anni 2013 e 2014 è risultato buono per 100 giorni, accettabile per 443, mediocre per 164, scadente per 21 e pessimo per 2: “Registriamo inoltre – ha spiegato Biasini – un miglioramento sul valore medio annuale delle Pm10”. Per quanto riguarda le acque sotterranee, a partire dal 2009, si rileva in diversi pozzi un incremento della concentrazione di nitrati, in particolar modo nella zona di Alseno e Pontenure, mentre per le acque superficiali il problema riguarda la quantità. In leggero aumento la percentuale della raccolta differenziata, arrivata al 57,5 %. Da evidenziare anche “una progressiva urbanizzazione e cementificazione del territorio nelle zone di pianura e di prima collina vicine alla città, mentre nella fascia montana la superficie boscata è rappresentata in misura considerevole”.

L’inziativa, organizzata dall’Ordine Piacentino con il presidente Augusto Pagani si rivolgeva a tutta la cittadinanza, e in particolare ai giovani, con la distribuzione di 25mila pieghevoli informativi. “Il tema della salute – ha affermato il sindaco di Piacenza Paolo Dosi – deve essere prioritario, ma tutti i problemi non possono essere risolti solo dalle amministrazioni locali. Serve una corresponsabilizzazione di tutti gli attori, partendo dai comportamenti virtuosi dei singoli”. Il primo cittadino ha tracciato un quadro della situazione ambientale a Piacenza, dal traffico veicolare, alla questione delle bonifiche “onerose e di lunga durata” con le situazioni dell’area Pertite (le cui operazioni dovrebbero concludersi entro un anno) ed Ex Acna, fino al tema dell’acqua: “Sappiamo che la nostra acqua non è perfetta – ha detto Dosi – per questo con Iren abbiamo avanzato il progetto di un nuovo campo pozzi a Mortizza per sostituire quelli attualmente utilizzati e restituire alla città acqua priva di presenze inquinanti”.

Nel corso dell’incontro si sono alternati quattro medici che hanno toccato i temi dell’inquinamento di aria, acqua e suolo con rischi e pericoli per la popolazione: “I danni dell’inquinamento atmosferico – ha spiegato Pietro Bottrighi – dipendono dalla tipologia particelle, dalla loro composizione, dalla durata dell’esposizione, ma soprattutto dalla loro dimensione: sotto i 2,5 micron possono arrivare agli alveoli e causare danni a livello polmonare e, a lungo andare, anche a livello cardiaco. Particolare attenzione va poi dedicata alle polveri ultrafini, che possono causare danni all’apparato cardiocircolatorio ma anche al sistema nervoso centrale. I soggetti a rischio sono bambini, anziani e persone affette da patologie croniche”.

“Esiste stretta correlazione tra qualità acqua potabile e stato di salute dei corsi d’acqua dello stesso territorio – ha sottolineato il dottor Roberto Florio. Nella nostra provincia purtroppo la qualità media dell’acqua potabile non è buona, anzi è definita pessima secondo gli indicatori, in particolare per la concentrazione di nitrati che derivano dall’abuso di pesticidi e altri inquinanti riversati in una rete fluviale già prosciugata”

“Anche l’inquinamento del suolo è un fenomeno particolarmente serio – ha aggiunto Giuseppe Miserotti . Le forme più comuni di inquinamento sono forme di inquinamento organico, da metalli pesanti, da composti organici, da nitrati, fino ai fitofarmaci che finiscono nelle falde acquifere con ripercussioni sulla qualità dell’acqua. Anche l’industria ha ovviamente una responsabilità, con l’immissione in atmosfera di inquinanti che finiscono poi sul terreno. Gli effetti sono importanti, con ripercussioni sullo stato di salute non solo delle persone ma anche degli animali”.

“Molte malattie dell’adulto anziano iniziano dall’età pediatrica e si deve considerare anche la possibilità di un danno che inizia nel corso della vita endouterina – ha ricordato il professor Luigi Nespoli parlando del ruolo e delle responsabilità dei medici per la tutela ambientale – per questo i medici e i pediatri hanno una funzione di garante, di difensori del bambino e del suo benessere. La nostra responsabilità è grande, perché consigli e indicazioni sui comportamenti incideranno sul futuro dei nostri bambini”.

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