“Fermiamo le stragi nel Mediterraneo”. Mercoledì presidio a Piacenza

Lo organizza l'Arci a partire dalle 18. Associazioni, organizzazioni, movimenti e singoli cittadini sono invitati partecipare

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Un presidio sotto la Prefettura per “chiedere un immediato intervento del Governo per porre fine alle continue stragi che quotidianamente avvengono nel mare Mediterraneo”. Lo organizza a Piacenza l’Arci mercoledì 22 aprile a partire dalle 18. Associazioni, organizzazioni, movimenti e singoli cittadini sono invitati partecipare.

“In pochi giorni – si legge in un comunicato diffuso dai promotori – più di mille morti in due stragi annunciate. Oltre 700 morti, forse 900: quella di sabato notte è la più grande tragedia mai avvenuta in mare. Una tragedia che ha responsabilità precise nelle scelte compiute dalle istituzioni italiane ed europee. Questi morti non consentono a nessuno di perdere altro tempo e continuare a pronunciare parole vuote. Sono persone in carne e ossa. E invece sembrano fantasmi”.

Rifondazione Comunista aderisce alla mobilitazione indetta dall’ARCI davanti alla Prefettura perchè il governo italiano e la UE cambino il loro atteggiamento nei confronti di un’emergenza umanitaria come quella delle popolazioni che, al di là del Mediterraneo, scappano dai disastri e dalle violenze della guerra.

“Pensiamo che si debba dare subito un segnale forte e avviare un percorso che non può fermarsi finché il nostro Governo e l’UE non avranno adottato soluzioni concrete. Dobbiamo fare tutto quello che è possibile con le nostre forze e non lasciare nulla di intentato. Ne va della civiltà del nostro Paese e della salvaguardia della nostra democrazia, ma soprattutto sono in gioco le vite di migliaia di esseri umani”.

“Il conflitto globale che sta interessando gran parte del continente africano e del medio oriente è infatti la conseguenza della politica di potenza neo coloniale che i governi europei e americano hanno svolto in quell’area geopolitica. Prima hanno venduto armi e foraggiato i sostenitori del fondamentalismo salafita per potersi accaparrare petrolio e materie prime ed ora strepitano perchè i profughi dovrebbero restare a casa loro a farsi bombardare o tagliare la gola. Ipocriti”. “Quando una casa brucia ci si butta anche dalla finestra pur di salvarsi, per questo è pura illusione pensare di fermare i flussi migratori con operazioni militari che aggiungono macerie alle macerie”.

“La strage deve finire – prosegue Rifondazione – e perchè ciò avvenga si devono da subito aprire corridoi umanitari; si aprano le ambasciate europee nei paesi più stabili del nord Africa per la concessione di un primo visto e si sottraggano i viaggi dei migranti dalla losca e tragica intermediazione dei mercanti di uomini. Il governo Renzi, sempre subalterno all’Europa dei banchieri, imponga alla UE una revisione dei trattati: si sospenda il trattato di Dublino che obbliga chi viene riconosciuto come profugo nel paese di approdo a restare lì, si condivida l’impegno umanitario dell’accoglienza, si indirizzi la politica estera europea alla pacificazione anziché all’ingerenza di tipo coloniale”.

Anche Cgil Cisl e Uil di Piacenza aderiscono al presidio di mercoledì “Di fronte all’ennesima strage nel Mediterraneo, che nei numeri agghiaccianti sembra configurarsi come la tragedia del mare più grave di tutti i tempi – scrivono in una nota i sindacati confederali piacentini – ogni parola rischia davvero di suonare retorica. A noi non resta che listare le bandiere a lutto, in segno di profondo cordoglio per quei bambini, quelle donne e gli uomini che, alla ricerca di un futuro migliore, hanno trovato una morte inaccettabile. Al nostro governo e alla comunità internazionale chiediamo invece con forza di prendere atto del fallimento delle soluzioni finora prospettate e di attivare finalmente corridoi umanitari e concrete politiche di accoglienza per tutti coloro che fuggono alla ricerca di protezione dalla guerra. La tratta degli essere umani nel Mediterraneo deve finire “. 

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