Sì al referendum per stoppare le trivelle, il comitato piacentino

Si è costituito il 21 marzo nel corso di una affollata riunione il “Comitato provinciale unitario per il SI' al referendum per fermare le trivelle del prossimo 17 Aprile

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COSTITUITO IL COMITATO PIACENTINO PER IL SI’ AL REFERENDUM PER FERMARE LE TRIVELLE – La nota stampa
 
Si è costituito il 21 marzo nel corso di una affollata riunione il “Comitato provinciale unitario per il SI’ al referendum per fermare le trivelle del prossimo 17 Aprile: ne fanno parte le associazioni e i comitati presenti a Piacenza che già aderiscono al Coordinamento Nazionale costituitosi per sostenere il SI’ al prossimo referendum; il Comitato Provinciale ha già messo a punto un nutrito programma di iniziative di comunicazione e promozione della partecipazione popolare alla scadenza elettorale del prossimo 17 Aprile a favore del SI’ al quesito referendario, tra cui volantinaggi, banchetti, flash-mob, partecipazione ad eventi pubblici tutti i mercoledi e sabato fino al referendum.

Il referendum del prossimo 17 Aprile, promosso da 9 regioni, chiederà a tutti i cittadini italiani di pronunciarsi per impedire che le compagnie petrolifere continuino ad estrarre dai nostri mari gas e petrolio nella fascia delle 12 miglia (22 km) oltre i tempi naturali delle rispettive concessioni, mettendo a rischio la qualità e la salute dell’ecosistema marino e delle sue risorse. Un rischio tanto grande quanto inutile, data l’esiguità delle riserve di gas e petrolio accertate, appena sufficienti per soddisfare il fabbisogno nazionale da due a sei mesi.

Il Comitato sottolinea che la vittoria del SI’ a referendum non fermerà l’estrazione di gas e petrolio nel nostro paese, ma solo quella effettuata dalle piattaforme petrolifere off-shore nella fascia di mare delle 12 miglia alla conclusione naturale delle rispettive concessioni, e quindi in un intervallo di tempo da 2 a 20 anni; in ogni caso la sospensione delle estrazioni non metterà a rischio la nostra autosufficienza energetica, in quanto il petrolio estratto rappresenta solo lo 0.9% del consumo nazionale e il gas solo il 3%, percentuali facilmente sostituibili con l’efficientamento energetico e con le fonti rinnovabili. Inoltre la vittoria del SI’ non metterà a rischio un solo posto di lavoro, in quanto le concessioni potranno proseguire fino alla loro naturale conclusione e pertanto i lavoratori potranno vedere rispettate le relative scadenze contrattuali.

La vittoria del SI’ invece, limitando il prolungamento infinito delle concessioni, potrebbe ridurre significativamente il rischio di inquinamento e di disastro ecologico legati alla attività estrattiva in mare, forse non paragonabile a quello catastrofico del Golfo del Messico del 2010, ma pur sempre molto rilevante soprattutto in mari chiusi come l’Adriatico e il Mediterraneo, già pesantemente provati dagli sversamenti di idrocarburi delle petroliere e dall’inquinamento routinario delle piattaforme, ben documentato anche dall’ISPRA. Non solo, la limitazione delle attività estrattive, salvaguardando l’ecosistema e la biodiversità marina, contribuirà a salvaguardare anche il futuro delle risorse turistiche del nostro paese, su cui si basa gran parte dell’economia della costa. Una costa che in 50 anni ha subito l’abbassamento di 70 cm.a Rimini e di 100 da Cesenatico al delta con danni enormi per il litorale e quindi il turismo! Per qursto fenomeno è stata accertata la responsabilità dell’estrazione di gas e petrolio!

Il Comitato infine fa notare che, anche se attualmente il consumo italiano di fonti energetiche primarie dipende per l’80% dalle fonti fossili, nella stragrande maggioranza importate, nel settore elettrico invece abbiamo raggiunto nel 2014 ben il 43% della produzione nazionale da fonti rinnovabili, e questo essenzialmente grazie ad una politica di incentivazione attiva delle fonti durata 5-6 anni: ciò significa che gli obiettivi di raggiungere il 100% di elettricità da fonte rinnovabile entro il 2030 e di decarbonizzare il nostro sistema economico e sociale entro il 2050 non sono così fantasiosi come si vuole far credere! E votare SI’ contro l’estrazione di gas e petrolio dai nostri mari il prossimo 17 Aprile renderà ancora più facile questa strada.

Per contattare il Comitato ci si può rivolgere ai seguenti riferimenti: Legambiente, via Giordani 2, tel. 0523/332666; ARCI Comitato di Piacenza, via Serravalle Libarna 5, tel. 0523/499601-499268

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